Il Kiswahili approda a Cuba - Nigrizia
Politica e Società Tanzania
L'Avana ospita la prima conferenza internazionale dedicata alla lingua africana più parlata nel continente
Il Kiswahili approda a Cuba
L'iniziativa si colloca in un più ampio quadro di cooperazione fra i due paesi
11 Novembre 2024
Articolo di Redazione
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Una foto della prima conferenza internazionale sul Kiswahili che si è svolta all'Avana. Foto dal profilo X del ministro degli esteri cubano Bruno Perez

La lingua africana più parlata nel continente sotto i riflettori a Cuba. Il Palazzo delle Convenzioni della capitale L’Avana è stato lo scenario della prima Conferenza internazionale sul Kiswahili nella regione ispanofona. L’iniziativa è stata organizzato dall’ambasciatore della Tanzania a Cuba, Humphrey Polepole ed è da collocare in una più ampia iniziativa per la promozione dell’uso del Kiswahili nei Caraibi e in America Latina. 

Il Kiswahili nel mondo 

Secondo l’UNESCO, il Kiswahili è una delle dieci lingue più parlate al mondo con oltre 200 milioni di parlanti. È la lingua africana più parlata nel continente, la più diffusa in Kenya e Tanzania e in tutta l’Africa orientale nonchè uno degli idiomi ufficiali dell’Unione Africana, della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (SADC) e della Comunità dell’Africa orientale (EAC).

L’incontro ha visto la presenza di esperti e relatori internazionali del Kiswahili provenienti da circa dieci paesi, e di vari accademici.  La conferenza è stato l’occasione per presentare il primo dizionario spagnolo-kiswahili, realizzato congiuntamente dai professori tanzaniani e cubani. Questo lavoro è uno dei risultati dell’accordo di cooperazione tra le università dell’Avana e di Dar es Salaam, firmato lo scorso anno stando a quanto riporta la stampa cubana.

Durante l’evento, il ministro della Cultura, delle arti e dello sport di Dodoma, Damas Daniel Ndumbaro, ha sottolineato la grande capacità del Kiswahili di «favorire l’interconnessione tra i diversi continenti». Il diplomatico ha ricordato che durante le lotte di liberazione di paesi dell’Africa meridionale, Cuba non solo ha fornito supporto tecnico e armi, ma ha anche inviato propri soldati per unirsi alla lotta per la dignità e rispetto degli africani. Oltre a ciò, ha evidenziato come il Kiswahili, «rappresenti oggi simbolicamente l’unità del continente», con una presenza che si estende anche in altre parti del mondo, contribuendo alla «creazione di una identità panafricana condivisa e diventa un elemento centrale della cultura della regione».

Un legame storico 

Il ministro cubano dell’Istruzione superiore, Walter Baluja, ha espresso dal canto suo l’orgoglio di aver potuto contribuire come nazione nella formazione di decine di professionisti tanzaniani in vari settori. Ha ringraziato anche il governo tanzaniano per la sua instancabile posizione nei forum internazionali contro il blocco economico imposto dagli Stati Uniti a Cuba da oltre sei decenni.

Infine, Miriam Nicado Garcia, rettrice dell’Università dell’Avana, ha ricordato come i legami di fratellanza tra le due nazioni affondino le radici nell’amicizia tra Fidel Castro e Julius Nyerere, il “padre fondatore” della Tanzania, che è stato presidente del paese dalla sua indipendenza nel 1964 fino al 1985. Castro ha invece guidato Cuba dalla rivoluzione del 1959 fino al 2011. Lo storico leader tanzaniano è passato a miglior vita nel 199 mentre Castro nel 2016.

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