Il made in Italy che uccide
In violazione dei trattati internazionali, l’Italia continua a vendere armi a paesi in conflitto o a regimi che sempre più spesso le utilizzano per reprimere i diritti civili. Il caso dell’Egitto è il più eclatante, ma non è l’unico, in Africa e non solo
14 Luglio 2020
Tempo di lettura 1 minuti
Kenya, proteste contro la brutalità della polizia a Nairobi
Manifestazioni di protesta contro la brutalità della polizia kenyana nello slum di Mathare a Nairobi lo scorso giugno (Credit: shgl.tv)
L’arma che uccide un civile inerme è sempre un’arma diabolica, se poi porta il marchio Made in Italy dovrebbe procurarci un certo raccapriccio. Negli anni una serie di misure legislative e di trattati sono stati adottati per prevenire proprio questo abominio: che le armi vendute a certi governi e paesi venissero utilizzate in aperta violazione […]
Copyright echo date("Y"); ?> © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it