La Russia punta a rafforzare i suoi rapporti con il Sudafrica dove è arrivato oggi il ministro degli esteri Sergei Lavrov, tornato nel continente africano dopo aver visitato a luglio Egitto, Congo, Uganda ed Etiopia.
Per Lavrov è la prima visita nel paese dall’inizio della guerra in Ucraìna, 11 mesi fa. Incontrerà la sua omologa sudafricana Naledi Pandor con la quale potrebbe parlare anche del prossimo vertice Brics che si terrà ad agosto in Sudafrica, che detiene la presidenza di turno del gruppo di paesi emergenti (oltre a Russia e Sudafrica, Cina, Brasile e India).
Pretoria è un forte alleato di Mosca, nonostante mantenga un atteggiamento di distacco rispetto al conflitto ucraìno, dichiarandosi neutrale ma rifiutando di parlare di invasione russa.
Per il governo del presidente Ramaphosa uno degli obiettivi è il rafforzamento degli scambi economici, ma sul tavolo ci sono anche alleanze militari, come confermano le esercitazioni congiunte in programma dal 17 al 26 febbraio al largo della costa orientale sudafricana, con le marine russa e cinese.
Manovre militari navali che irritano gli Stati Uniti che non hanno mai smesso di esercitare pressioni su Pretoria nel tentativo di evitare un pieno sostegno di questa a Mosca, anche e soprattutto nelle votazioni in sede Onu.
“Incoraggiamo il Sudafrica a cooperare militarmente con le democrazie che condividono il nostro reciproco impegno per i diritti umani”, ha dichiarato l’ambasciata statunitense.
La South African National Defence Force ha fatto sapere però che l’esercitazione congiunta – la seconda che coinvolge i tre paesi in Sudafrica dopo quella del 2019 – mira a “rafforzare le già fiorenti relazioni tra Sudafrica, Russia e Cina”.
Sullo sfondo rimane la guerra in Ucraìna e la prova di forza militare della Russia in opposizione agli Stati Uniti e alla Nato, e al loro sostegno a Kiev.
A conferma di questo l’annuncio del prossimo arrivo in Sudafrica della fregata russa ammiraglio della flotta dell’Unione Sovietica Gorshkov, armata con missili ipersonici Zircon, che volano a una velocità nove volte superiore a quella del suono e hanno una portata di oltre 1.000 km. Missili che costituiscono il fulcro dell’arsenale ipersonico di Mosca, insieme al veicolo planante da combattimento Avangard, operativo dal 2019.