Conflitti e catastrofi naturali nel 2022 hanno spinto il numero di sfollati interni nell’Africa subsahariana a un record di 31,7 milioni (il 45% dei dati globali), di cui 28 milioni a causa delle guerre e 3,7 milioni a causa di siccità, inondazioni e altre calamità.
Questo secondo un rapporto intitolato Spostamenti interni dovuti a conflitti e catastrofi nel 2022, pubblicato dal Centro di monitoraggio degli spostamenti interni (Idmc) del Norwegian Refugee Council.
Il maggior numero di sfollati interni si registra nei paesi seguenti: Rd Congo 5 milioni 686mila, Etiopia 3 milioni 852mila, Somalia 3 milioni 864mila e Sudan 3 milioni 553mila.
Nel rapporto, pubblicato l’11 maggio scorso, Alexandra Bilak, direttrice dell’Idmc, scrive tra l’altro: “Le crisi degli spostamenti stanno crescendo in numero e complessità, in seguito a fattori come l’insicurezza alimentare, i cambiamenti climatici e i conflitti crescenti e prolungati, che aggiungono nuovi elementi al fenomeno. Maggiori risorse e ulteriori ricerche sono essenziali per aiutare a comprendere e rispondere meglio alle esigenze degli sfollati”.
Nel Corno d’Africa, ad esempio, lo stile di vita e i mezzi di sussistenza si sono evoluti attorno alle esigenze di pascolo e di allevamento del bestiame, ma quando la variabilità stagionale provoca degli shock climatici, i meccanismi di difesa tradizionali non riescono più ad ovviare, costringendo gli agricoltori a muoversi e, al contrario, molti allevatori nomadi a diventare sedentari.
La regione del Corno, peraltro, ha affrontato nel 2022 la sua siccità più lunga e più grave, dopo cinque consecutive stagioni di piogge al di sotto della media. Questo ha provocato l’esodo di 2,1 milioni in Somalia, Etiopia e Kenya.
La sola Somalia ha contato oltre 1,1 milioni di sfollati, il più alto numero dal 2017. L’Etiopia, a causa della siccità, ha registrato 686mila spostamenti. Da aggiungere che la situazione si è aggravata nelle aree del Tigray, dell’Afar e dell’Oromia in Etiopia, come pure della Somalia, colpite anche da conflitti e violenza.
In Kenya, infine, le aree di Garissa e Isiolo, e le contee di Marsabit e Turkana hanno visto l’esodo di 316mila persone, mentre la siccità ha colpito 4,5 milioni di abitanti in tutto il paese.