Sono più di 400mila le persone che, nel Corno d’Africa, hanno  imparato a leggere e scrivere usando Daariz. 

Si tratta di un’applicazione gratuita lanciata durante la pandemia e progettata da Ismail Ahmed, uomo d’affari del Somaliland e fondatore della Sahamiye Foundation. L’obiettivo  è contrastare l’analfabetismo in una delle regioni con il più tasso più alto al mondo di persone che non sanno né leggere né scrivere. Secondo dati del 2022 di Unicef, si parla di circa 3 adulti su 4. Un po’ più confortanti le statistiche sulle nuove generazioni, ma con ancora, moltissima strada da fare.

Il Somaliland si trova nel nord della Somalia e nel 1991, nel corso di una terribile guerra civile, ha dichiarato l’indipendenza, mai riconosciuta però dal governo centrale. L’eredità della guerra, le difficoltà economiche e la siccità ricorrente, che nell’ultimo anno ha messo tutto il Corno d’Africa in ginocchio, l’ha resa una zona particolarmente fragile per quanto riguarda la scolarizzazione.

Nemmeno gli sforzi congiunti con l’Unicef hanno portato a un cambiamento significativo. Ma dove lo stato arranca, è intervenuta la tecnologia. In breve tempo, l’app è stata scaricata da un centinaio di migliaio di utenti e su Google ha altissime recensioni, con una media di 4.9 stelle su 5. 

Essere analfabeti, oggi, significa sempre più spesso ritrovarsi completamente tagliati fuori dal resto della società, soprattutto per quello che riguarda il mondo digitale e le transazioni monetarie online, che stanno approdando anche in Somalia.

Ma la più grande differenza, secondo Ahmed, è soprattutto nella vita delle donne, le prime a essere colpite dalla scarsa scolarizzazione. Pur essendo in prima linea come piccole commercianti, sono spesso costrette ad affidarsi agli uomini negli affari e nei pagamenti, poiché analfabete. La possibilità di istruirsi, in poco tempo, con il semplice uso di un’applicazione, garantisce loro una nuova indipendenza ed emancipazione sociale.