Israele: mille eritrei a rischio rimpatrio - Nigrizia
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Dopo gli scontri avvenuti a Tel Aviv sabato scorso
Israele: mille eritrei a rischio rimpatrio
05 Settembre 2023
Articolo di Redazione
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(Ap)
Un momento degli scontri del 2 settembre a Tel Aviv

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che mille rifugiati eritrei saranno rimpatriati a seguito delle violenze avvenute sabato 2 settembre a Tel Aviv.

La violenza è scoppiata in occasione di un evento organizzato dall’ambasciata eritrea per celebrare l’inizio dell’insurrezione nel 1961, che portò poi il paese a rendersi indipendente dall’Etiopia, e i trent’anni dell’indipendenza stessa.

Il governo aveva permesso a due diversi gruppi di eritrei, uno sostenitore del governo di Asmara e l’altro fortemente ostile alla dittatura di Isaias Afwerki, di manifestare purché mantenessero un’adeguata distanza per evitare incidenti.

Quando i due gruppi, ignorando l’accordo col governo sono giunti ad affrontarsi è intervenuta la polizia. I medici israeliani hanno detto che più di 114 persone sono state curate per ferite, inclusi circa 30 poliziotti.

La polizia israeliana ha usato gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili contro i manifestanti che avevano iniziato a lanciare pietre a dar fuoco a bidoni della spazzatura e a danneggiare veicoli e negozi.

Un manifestante oppositore di Afwerki, Hagos Gavriot, ha denunciato la responsabilità del governo israeliano che non avrebbe dovuto consentire l’evento dell’ambasciata: «Siamo fuggiti dal nostro paese per scampare a una dittatura brutale; perché è stato permesso di festeggiare per il dittatore dell’Eritrea? Mi chiedo perché manifestino a favore del governo di Asmara tutti costoro che come noi sono fuggiti per mettersi in salvo».

Va notato che altre manifestazioni simili, finite in scontri tra opposte fazioni di eritrei, si sono verificate nei mesi scorsi anche in Europa e in Nord America. Secondo Assaf, un’organizzazione che aiuta i rifugiati, attualmente vivono in Israele circa 25.500 richiedenti asilo eritrei. I quali, giunti in Israele attraversando il confine con l’Egitto, affermano che dovranno affrontare persecuzioni se verranno rimpatriati.

Il regime eritreo da trent’anni impedisce ai giovani eritrei di uscire dal paese se non con permessi speciali, mentre obbliga le persone dai 18 anni in poi a prestare leva civile o militare obbligatoria a tempo indeterminato.

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