Salvo improbabili colpi di scena, il 2 novembre vedremo il secondo rinnovo per tre anni del memorandum italo-libico sul contrasto all’immigrazione irregolare.
Un accordo che dal 2017 offre un esempio lampante di ipocrisia da parte dell’Italia e dell’Unione Europea. Per cercare di arginare l’arrivo di migranti e fermare inesistenti invasioni, si è disposti ad alimentare un meccanismo di sistematica violazione dei diritti umani sulla costa libica. Senza imbarazzo alcuno. Perlomeno da parte delle autorità italiane.
Decine di organizzazioni – tra cui Unhcr, Amnesty International, Oxfam – denunciano da anni gli abusi in Libia e l’inadeguatezza delle misure previste nel memorandum.
L’ultimo episodio a conferma della perversione del sistema in questione è avvenuto due giorni fa, con la guardia costa libica che ha minacciato di sparare dei missili terra-aria ad un aereo di ricognizione della Sea-Watch, l’Ong tedesca dedita al salvataggio di migranti in alto mare.
Presentato da: Hadija Francesca Sanneh
Testo e video: Roberto Valussi