È deceduta nella città di Nyeri martedì scorso Muthoni wa Kirima, kenyana di etnia kikuyu, nata a Tetu, nel Kenya centrale, 92 anni or sono. Aveva combattuto tra i guerriglieri Mau Mau, movimento politico nazionalista sorto su ispirazione di Jomo Kenyatta negli anni Cinquanta, che ha contribuito a conquistare l’indipendenza del Kenya dal Regno Unito.
Mutahi Kahiga, governatore di Nyeri, ha informato i giornalisti che la donna era stata trasportata d’urgenza al Radiant Hospital di Pangani per complicazioni di salute ed è stata dichiarata morta all’arrivo all’ospedale.
Muthoni è l’unica donna guerrigliera a essersi guadagnarsi il titolo di feldmaresciallo nel conflitto contro i colonialisti britannici. Molti funzionari e leader governativi, tra cui il presidente William Ruto e il suo vice Rigathi Gachagua, hanno affermato che la sua morte è un’enorme perdita per il Kenya.
Così William Ruto: «Profondamente rattristati per la scomparsa della feldmaresciallo Muthoni Kirima, una figura forte e di grande influenza, combattente per la nostra libertà onoriamo il suo eroico contributo alla liberazione e allo sviluppo del nostro paese e preghiamo Dio affinché conceda forza alla famiglia in questo tempo di dolore. Riposa in pace, nostra shujaa (brave woman)».
Spia
A soli vent’anni, Kirima divenne una spia dei combattenti per la liberazione, agli ordini diretti del feldmaresciallo Dedan Kimathi, leader della ribellione Mau Mau che divenne in seguito marito di Kirima.
Raccontò Kirima in un’intervista; «Spiavo le guardie nei villaggi e informavo Dedan Kimathi. Quando scoprirono che li spiavo mi picchiarono fino a credermi morta, ma alcune donne mi trovarono e mi nascosero in un luogo sicuro. Quando ripresi le forze, fuggii nella foresta e vi rimasi. La notte mi arrampicavo sugli alberi per dormire. Impiegai due settimane a individuare i guerriglieri perché la foresta era folta e molto estesa».
Kirima e Kimathi si sposarono ma rimasero separati per 11 anni dopo che lui fu catturato e imprigionato dai colonialisti. Suo marito venne impiccato nel carcere di massima sicurezza di Kamiti nel 1957, ma lei continuò a vivere nella foresta, anche dopo che il Kenya ottenne l’indipendenza, perché il movimento Mau Mau fu messo fuori legge. Non avevano avuto figli.
Riconoscimento
Fu solo nel 1998 che il governo kenyano riconobbe i suoi meriti. Il defunto presidente Daniel arap Moi le conferì una medaglia per il grande servizio dato nella lotta per l’indipendenza. Nel 2014, ricevette un premio speciale e l’encomio del capo di stato Uhuru Kenyatta.
Kirima fece di nuovo notizia nel 2022, dopo che permise a Mama Ngina Kenyatta, moglie del primo presidente del Kenya, Jomo Kenyatta, di tagliarle i capelli (dreadlocks), che aveva lasciato crescere fin dagli anni ’50, simbolo del suo rifiuto del colonialismo e del suo antico legame con la liberazione del Kenya. I caratteristici dreadlock, che le scendevano lunghissimi sui fianchi, erano per lei la memoria del suo sacrificio per il paese anche dopo che il Kenya nel 1963 ottenne l’indipendenza.