Il numero di femminicidi in crescita, che da tempo riempie i quotidiani e i media italiani, non costituisce un fenomeno allarmante soltanto nel nostro paese.
La situazione è preoccupante anche in Kenya, tanto che in questi giorni i vescovi hanno esortato il governo a garantire sicurezza e protezione alle donne, sottolineando che è responsabilità costituzionale dello stato garantire il diritto alla vita di tutti i cittadini.
A nome della Conferenza episcopale, il presidente monsignor Maurice Muhatia, ha denunciato la crescente ondata di violenza, sottolineando che ha scosso le famiglie in tutta la nazione.
“Condanniamo il crescente numero di donne uccise. Che ha causato grande costernazione, rabbia e disgusto”, si legge nella dichiarazione. Vengono citati tra l’altro i brutali femminicidi, i ferimenti e le sparizioni di donne verificatisi in seguito alle manifestazioni della Gen-Z dello scorso giugno.
I vescovi hanno anche lanciato un appello alla società kenyana nel suo complesso affinché sia solidale con le vittime della violenza e tutti si impegnino per affrontare le cause profonde di tale brutalità.
In questi giorni, in effetti, si sono verificati altri due femminicidi: il corpo mutilato di Sharon Atieno, 19 anni, è stato scoperto in una fattoria di banane a Kiambaa, nella contea di Kiambu, dove si era recata in passeggiata, mentre a Kasarani, a Nairobi, la polizia ha arrestato un uomo sospettato di avere ucciso la sua datrice di lavoro, Catherine Waceke Kimotho, 78 anni, rinvenuta priva di vita in un tank.
Recenti inchieste condotte su questo fenomeno in vari paesi africani rivela che si tratta di crimini così ricorrenti da rappresentare un problema molto grave e ormai sistematico.
Quanto al Kenya, la fonte attendibile Africa Uncensored, ha denunciato che tra il 2017 e il 2023 si sono verificati almeno 500 casi di femminicidio. E l’organizzazione keniana Femicide Count, solo nel 2023, sulla base di resoconti dei media, ha registrato nel paese almeno 152 femminicidi.
E sono oltre 100 i casi documentati di vittime di sesso femminile uccise solo negli ultimi quattro mesi.
I più recenti, riguardanti atlete kenyane, hanno creato particolare scalpore: nel 2021, Agnes Tirop, famosa podista olimpica, è stata pugnalata a morte nella sua casa a Iten, nella contea di Elgeyo-Marakwet.
Nel 2022, sempre a Iten, Damaris Muthee Mutua, anch’essa maratoneta kenyana, era stata trovata strangolata in casa sua e il fidanzato etiopico ricercato era stato rinvenuto tempo dopo privo di vita.
Lo scorso settembre era stata uccisa a Eldoret, sempre in Kenya, Rebecca Cheptegei, atleta olimpionica ugandese, data alle fiamme dal suo ex compagno, anche lui poi deceduto per le ustioni subite.