Una nuova scossa per il mondo finanziario e politico del Kenya arriva dall’annuncio, riportato dal quotidiano Business Daily, dell’abbandono dell’incarico da parte del capo dell’ufficio per la gestione del debito pubblico presso il ministero delle Finanze.
L’ex vice governatore della Banca Centrale del Kenya (CBK) Haron Sirima, che è alla guida dell’unità di gestione del debito da giugno 2018, ha confermato che intende lasciare il suo incarico nei prossimi due mesi, senza spiegare i motivi della decisione. «Il mio turno di servizio è giunto al termine. Devo lasciare il posto a sangue giovane», la sua unica dichiarazione.
La Commissione per il servizio pubblico, che sovrintende all’assunzione dei dipendenti statali, ha già pubblicato un annuncio per cercare candidati in grado di occupare il posto di Sirima.
Una posizione molto delicata perché l’ufficio è fondamentale nella gestione delle emissioni di Eurobond, in un momento particolarmente difficile per il Kenya, alle prese con una grave crisi di liquidità e un debito estero – che nel giugno 2023 superava i 69 miliardi di dollari – in costante crescita.
Proprio la sostenibilità del debito – i cui interessi si prevede arrivino a 6,2 miliardi di dollari entro giugno 2024 – preoccupa i mercati finanziari e il Fondo monetario internazionale in questi mesi, nei quali il Tesoro, per poter accedere a nuovi finanziamenti, deve trovare i fondi per il rimborso di 300 milioni di dollari di interessi sui 2 miliardi di Eurobond, in scadenza a giugno.
Il nuovo direttore dovrà dunque affrontare un panorama complesso di debito elevato, instabilità economica e incertezze globali.