Sono riprese ieri in Kenya le manifestazioni di protesta della coalizione di opposizione Azimio la Umoja (Dichiarazione di unità) guidata dal candidato sconfitto alle presidenziali dello scorso agosto Raila Odinga, dopo il fallimento delle trattative con il governo del presidente William Ruto.
Le proteste, iniziate il 20 marzo, erano state sospese il 2 aprile per permettere l’avvio dei colloqui tra i due leader sui temi di battaglia degli oppositori: l’alto costo della vita, presunte irregolarità al voto del 2022 e la nomina dei membri della nuova commissione elettorale.
Ma la scorsa settimana Odinga ha annunciato che i colloqui non hanno dato frutti, accusando il governo di Ruto di non negoziare in buona fede.
Ieri il centro della capitale Nairobi è stato bloccato ieri da un forte dispiegamento di forze di sicurezza che hanno fermato con lancio di gas lacrimogeni un gruppo di parlamentari di Azimio che si stavano recando all’ufficio del presidente per consegnare una petizione su quello che hanno descritto come il costo inaccettabilmente alto di cibo, carburante ed elettricità.
Lacrimogeni sono stati usati anche contro piccoli gruppi di manifestanti che hanno bloccato con pneumatici bruciati e massi le principali strade di ingresso agli slum di Kibera e Mathare, e nella città occidentale di Kisumu, tutte roccaforti di Odinga. Camion, autobus e diversi altri veicoli sono stati dati alle fiamme.
La polizia ha comunicato l’arrestato di 46 persone “impegnate in atti di criminalità” e ha ribadito che le proteste non erano state autorizzate. Ciò nonostante l’opposizione ha indetto una nuova manifestazione per domani, 4 maggio, il giorno prima dell’arrivo a Nairobi del cancelliere tedesco Olaf Scholz, impegnato nei prossimi due giorni in un breve tour in Etiopia e Kenya.