Per contenere il deficit fiscale – e sulla scia delle polemiche sollevate dall’intervento di polizia del Kenya ad Haiti -, ieri il governo ha ordinato a tutti i ministeri e i dipartimenti dello Stato la riduzione del 10% del bilancio previsto per il 2023-2024.

I motivi addotti sono la crescente crisi economico-finanziaria, causata soprattutto dai rimborsi del debito estero, dall’aumento dei tassi di interesse e dalla svalutazione della moneta.

Una crisi che pesa in particolare sulla popolazione.

Il governo ha anche annullato l’acquisto del 60% delle azioni di Telkom Kenya dalla società di private equity Helios, con sede a Londra.

La decisione mira a scindere un accordo siglato dall’ex presidente Uhuru Kenyatta negli ultimi mesi del suo mandato che si proponeva di nazionalizzare l’operatore di telecomunicazioni con una spesa di 6 miliardi di scellini (40,43 milioni di dollari).

Altre misure restrittive sono state poi comunicate dall’ufficio presidenziale che ha imposto la sospensione dei viaggi all’estero non necessari dei funzionari governativi.  

L’avviso vieta inoltre ai segretari di gabinetto e ai principali segretari degli stessi ministeri di recarsi all’estero contemporaneamente, a meno che l’impegno estero non lo richieda espressamente.

Alla fine di giugno il debito complessivo del Kenya ha raggiunto i 69,3 miliardi di dollari, con una crescita di 10,9 miliardi di dollari durante il primo anno in carica del presidente William Ruto.

Un debito i cui interessi si prevede arrivino a 6,2 miliardi di dollari entro giugno 2024.