«Il Sudafrica dovrebbe smetterla di fare ricerche sul sequenziamento del Dna nei virus, perché ogni volta che lo facciamo e comunichiamo al mondo dell’esistenza di una nuova variante, ci impongono la chiusura, anche se la variante si trova in altri paesi».
È la stizzita reazione di un sudafricano, condivisa dalla maggior parte dell’opinione pubblica dopo il divieto ai voli aerei da e per il Sudafrica, imposto con effetto immediato il 26 novembre scorso da Stati Uniti, paesi dell’Unione europea, Giappone, Israele e Gran Bretagna. A queste nazioni si sono aggiunte anche Egitto, Isole Maurizio, Rwanda e Malawi.
A scatenare l’embargo aereo, che penalizza anche altri sette paesi dell’Africa australe (Zimbabwe, Malawi, Lesotho, eSwatini, Mozambico, Namibia e Botswana), è stata la scoperta della nuova variante Covid Omicron, riscontrata per la prima volta da ricercatori locali in alcuni pazienti del Gauteng, la provincia sudafricana più popolosa. Nella stessa provincia alcuni mesi fa era stata individuata anche la variante Covid Delta.
C’è chi parla di discriminazione, dal momento che contemporaneamente ai casi di contagi Omicron verificatisi in Sudafrica, ce ne sono stati dello stesso ceppo anche in altri paesi del mondo, Europa compresa.
Nel suo discorso alla nazione, la sera del 28 novembre, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha definito la decisione di interrompere i viaggi aerei in Sudafrica «irrazionale e prematura», incurante del fatto che il paese ha già messo in atto misure per controllare e frenare la diffusione del virus.
«Non c’è alcuna giustificazione scientifica per mantenere in vigore queste restrizioni… L’unico risultato che otterranno i divieti di viaggio sarà quello di danneggiare ulteriormente i paesi colpiti e compromettere la loro capacità di rispondere alla pandemia e dunque di riprendersi», ha dichiarato Ramaphosa.
Sono deluse le aspettative di ripresa, ad esempio, del settore del turismo, maggiormente colpito dalle restrizioni. Siamo nella stagione estiva e si avvicinano le festività natalizie, da sempre il tempo più importante per l’industria alberghiera e della ristorazione, di viaggi in parchi e luoghi di villeggiatura, con afflussi di turisti provenienti dall’estero. Tutto ciò sembra seriamente compromesso.
Il presidente sudafricano, sempre nel suo discorso, ha chiesto la revoca urgente del bando dei voli aerei e ha aggiunto: «Invece di vietare i viaggi, i paesi ricchi del mondo sostengano gli sforzi delle economie in via di sviluppo per accedere e produrre quanto prima dosi di vaccino sufficienti per la loro gente».
A tale proposito, verrà presentata nei prossimi giorni all’assemblea dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), la proposta della moratoria sui brevetti dei vaccini – già presentata oltre un anno fa dal Sudafrica insieme all’India e sostenuta poi da oltre cento paesi -, volta a favorire la produzione dei farmaci anti-Covid a costi più bassi.
La moratoria aiuterà a intensificare la campagna vaccinale che ora sta segnando il passo in Sudafrica con circa 100mila vaccinazioni al giorno, rispetto al traguardo di 300mila al giorno, fissato dal governo. Finora, su 59 milioni di abitanti, le persone completamente vaccinate sono 14.4 milioni, pari al 24% della popolazione, mentre i vaccinati con una sola dose sono 25.4 milioni. Intanto, il 30 novembre i nuovi contagi identificati sono stati 4.373, con un aumento del 10% rispetto a una settimana fa e un tasso di positività del 10,2%.
Il presidente Ramaphosa ha dichiarato che se l’attuale traiettoria dovesse persistere, il paese entrerà nella quarta ondata. Per questo il governo sta intraprendendo ampie consultazioni per rendere obbligatoria la vaccinazione destinata ad attività e luoghi specifici.
Rimane il fatto che vi è una consistente fetta della popolazione che si dice contraria alla vaccinazione, soprattutto nella fascia di età tra 18 e i 30 anni. Molti di loro ritengono che il vaccino sia pericoloso per la salute e causa di sterilità. La disinformazione che viaggia sui social media ha in questo caso una notevole influenza.
Il Sudafrica ha riserve di vaccini anti-Covid più che sufficienti per il fabbisogno locale, tant’è che solo alcune settimane fa il governo ha chiesto all’azienda Pfizer di sospendere per ora nuove consegne di vaccini.