“In concomitanza con il notevole afflusso di migranti nell’hotspot di Porto Empedocle, per esprimere vicinanza a queste persone e nel contempo per denunciare le lacune del centro di raccolta, come Laici Missionari Comboniani (LMC) di Agrigento abbiamo organizzato il 17 agosto un flash-mob presso la struttura portuale”.
Così recita il comunicato pubblicato il giorno successivo dal gruppo LMC agrigentino.
“Alcuni di noi – si legge ancora – hanno potuto accedere all’interno dell’hotspot, per porgere un saluto ed esprimere solidarietà a questi che sono gli ‘ultimi’, alla ricerca di nuova vita. Si è trattato di un’azione semplice, silenziosa, senza bandiere né slogan, apprezzata da chi è stato presente”.
«Apprezzo molto la vicinanza e l’aiuto ai migranti che, obiettivamente, si trovano in condizioni di grande necessità, da parte dei Laici Missionari Comboniani», ha detto il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, rivolgendosi al gruppo dei LMC di Agrigento.
Al centro di sbarco di Porto Empedocle, da vari mesi giungono centinaia di migranti provenienti da Lampedusa.
I laici comboniani hanno potuto accedere al centro da dove circa 700 degli oltre mille migranti sono stati poi imbarcati sulla nave Dattilo per raggiungere Messina e Reggio Calabria.
La Prefettura di Agrigento, ha cercato, servendosi della nave Dattilo, di tamponare la difficoltà nel trovare pullman sufficienti per effettuare i trasferimenti dei migranti da Porto Empedocle nelle diverse località della penisola che li ospiteranno.
Porto Empedocle si è trasformato in uno dei centri che accolgono il maggior numero di migranti che, a migliaia, in questa estate torrida stanno arrivando a Lampedusa e in altre località.
Il prefetto Romano ha informato inoltre che il comune di Empedocle, la Croce Rossa e molti volontari, tra cui i comboniani, stanno collaborando nell’area sbarchi per poter offrire un’accoglienza più agevole e migliorare l’infrastruttura di raccolta dei migranti.