Più di mille persone ammassate in una struttura che ne può contenere massimo duecentocinquanta. In condizioni igienico-sanitarie precarie, senza acqua da due giorni, con spazzatura ovunque. Ammassati fuori dalle palazzine dove non vi è più spazio. Costretti a dormire su materassi per strada. È questa la condizione dell’hotspot Contrada Imbriacola a Lampedusa.
Una struttura al collasso, quella siciliana, secondo il segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, che denuncia come, in tutto questo stato di degrado, «l’attività di vigilanza è affidata a tre squadre di agenti, appena 30 uomini in tutto, costrette a turni di 14-16 ore e a condizioni di lavoro inaccettabili».
Una situazione già critica, che si teme che, nelle prossime settimane, possa ancora peggiorare, visto l’incremento degli arrivi in condizioni di bel tempo. A oggi sono circa 1.100 le persone sbarcate nell’isola, per lo più provenienti da Bangladesh, Tunisia, Egitto e Siria.
Una denuncia, questa del sindacalista, che arriva mentre il presidente del consiglio Mario Draghi, al vertice italo-turco, incontrando Erdogan, dichiara che la gestione dei migranti deve essere umana e che l’Italia, nei confronti dell’accoglienza, ha un comportamento straordinario. Il sistema però è, a sentire Draghi, arrivato al limite, da qui la richiesta all’Unione europea di una attenzione e l’idea di dare vita, insieme al dittatore turco, a un meccanismo congiunto di controllo delle migrazioni.