Discriminazioni e leggi che condannano in varia misura gli LGBTQ+ non sono dannose solo per le persone a cui sono rivolte, ma si ripercuotono sull’intera società e addirittura sull’economia. È quanto sta accadendo in Uganda che nel maggio 2023 ha introdotto una dura legge “per vietare qualsiasi forma di attività sessuale tra persone dello stesso sesso” e che prevede persino la pena di morte.
Open for Business è uno studio condotto da una coalizione di trentasei organizzazioni globali operanti in vari settori: dalla finanza al turismo, dall’informatica alla consulenza ai social media. Tra questi Google, Deutsche Bank, Mastercard, LinkedIn, Virgin, per citarne alcuni.
Lo studio ha reso noto i danni economici provocati da questa normativa, l’Anti-Homosexuality Act 2023 (AHA). Fin dalla sua introduzione questa sarebbe costata alla nazione perdite fino a 1,6 miliardi di dollari, equivalenti al 3,2% del PIL, mentre le perdite combinate in un periodo di cinque anni potrebbero salire fino a un range compreso tra 2,3 e 8,3 miliardi di dollari.
Ricordiamo, tra l’altro, che nell’agosto 2023, la Banca Mondiale – da tempo il principale sostegno al bilancio dell’Uganda – ha sospeso i nuovi prestiti alla nazione dell’Africa orientale, affermando che l’atto contraddice i suoi valori.
Le perdite analizzate dal report sono legate alla fuga di capitale umano e di talenti o alle spese di polizia e processi legali, a queste se ne aggiungono altre come le perdite negli investimenti esteri, gli aiuti, il commercio e il turismo ma anche l’impatto sulla salute pubblica e la produttività.
Ma vediamo i singoli settori analizzati.
Aiuti esteri
L’Uganda rischia di perdere dai 276 ai 1.024 milioni di dollari all’anno a causa dell’interruzione dei finanziamenti e tagli agli aiuti, che incidono in larga misura sul potenziale economico del paese.
Investimenti diretti esteri
Il costo diretto per l’economia ugandese della riduzione degli investimenti diretti esteri è stimato tra i 48 e i 75 milioni di dollari l’anno e il suo impatto economico indiretto a lungo termine potrebbe essere molto più elevato.
Salute pubblica
L’AHA aggrava le sfide per la salute pubblica, in particolare nella gestione dell’HIV e AIDS, con perdite previste pari a 70-312 milioni di dollari all’anno. Oltretutto la stigmatizzazione delle persone LGBTQ+ determina più casi di disturbi mentali, come la depressione, e ostacola l’accesso ai servizi sanitari essenziali contribuendo al peggioramento della crisi sanitaria pubblica.
Turismo e reputazione nazionale
Il settore turistico dell’Uganda, un pilastro cruciale della sua economia, potrebbe subire perdite pari a 9-99 milioni di dollari a causa della percezione internazionale negativa favorita dall’AHA. E il report si sofferma anche sul “danno alla reputazione” che potrebbe avere conseguenze durature oltre il turismo e riguarda anche i rapporti diplomatici.
Relazioni commerciali
Si ricorda la sospensione dall’AGOA dell’Uganda da parte degli Stati Uniti. L’African Growth and Opportunity Act del 2000 è un piano di collaborazione e assistenza economica e commerciale da parte del Congresso degli Stati Uniti nei confronti dei paesi dell’Africa subsahariana. Tale sospensione comporterà una perdita di circa 0,5 milioni di dollari in futuri pagamenti tariffari, con implicazioni più ampie per le esportazioni.
Perdita di capitale umano e di talenti
Il report calcola che l’AHA indurrà a lasciare il paese dalle 5.000 alle 15.000 persone qualificate, con il risultato di una perdita annua di produttività compresa tra 3 e 24 milioni di dollari. La perdita di capitale umano – si legge nel documento – soprattutto in un’economia in via di sviluppo, può avere effetti dannosi a lungo termine sulle prospettive di crescita.
Produttività nazionale
L’aumento dello stigma e delle ripercussioni legali per gli individui LGBTQ+ potrebbero portare alla perdita di produttività in un range tra i 23 e i 58 milioni di dollari all’anno.
Costi legali
Si prevede che l’applicazione dell’AHA comporterà ulteriori costi aggiuntivi da 0,3 a 0,5 milioni di dollari in spese legali e di polizia.
Secondo gli analisti già nel 2023 l’economia dell’Uganda aveva subito un rallentamento passando dal 7,7% del 2018 al 3%. Ad influire non sarebbe stata solo la congiuntura internazionale e il Covid-19 ma persistenti problemi di governance.
In un contesto economico fragile sarebbe stato meglio non generare ulteriori questioni sociali che provocano paure, discriminazioni e divisioni a livello interno e critiche e reazioni a livello internazionale.
Se tali analisi potrebbero apparire come una intromissione indiretta negli affari e nelle legislazioni nazionali questo è d’altra parte uno stimolo offerto a chi guida il paese per considerare le conseguenze di certe normative i cui effetti, appunto, non si limitano ai soggetti verso cui sono rivolte.
L’argomento LGBTQ+, la criminalizzazione e discriminazione verso questi individui (in Uganda come in altri paesi africani) provoca tensioni non solo all’interno delle società civili dei singoli paesi e del mondo occidentale ma anche a livello di comunità internazionali.
Da un lato i paesi africani che vivono male questi giudizi e prese di posizione sul proprio operato (tranne naturalmente gli attivisti e le comunità LGBTQ+ che non si sentono abbandonate) dall’altro organizzazioni, governi, istituzioni estere a cui i paesi africani non possono fare a meno di essere legati che chiedono il rispetto per tutti i cittadini. Per intrattenere relazioni e rapporti commerciali.