In Liberia, i partiti politici coinvolti nella corsa alle elezioni presidenziali e parlamentari, previste per il 10 ottobre, hanno firmato un “accordo di pace” per prevenire violenze prima, durante e dopo il ballottaggio.
L’obiettivo generale dell’accordo, noto anche come Dichiarazione di Farmington River 2023, è quello di garantire un processo elettorale non violento, con gli attori politici consapevoli della necessità di mantenere un ambiente pacifico in occasione del voto.
La cerimonia della firma dell’accordo di pace si è tenuta martedì scorso nella capitale Monrovia alla presenza di rappresentanti di 27 partiti politici, di osservatori elettorali dell’Unione africana e dell’Unione europea, di rappresentanti di missioni straniere, diplomatici.
Si tratta della seconda “firma di pace” nella turbolenta storia politica dell’Africa occidentale – con circa 5,2 milioni di abitanti – e si basa sull’impegno iniziale firmato nel 2017. Tuttavia, è ancora da vedere come la firma dell’accordo di pace da parte dei leader di 27 dei 31 partiti politici porterà al rispetto delle regole, garantendo che i loro sostenitori non si impegnino in alcuna violenza elettorale.
Il presidente liberiano George Manneh Weah ha affermato che l’accordo siglato è un segno dell’impegno del paese per la stabilità nazionale durante le elezioni.
«La storia ci ha insegnato che i paesi che escono da un conflitto hanno un rischio estremamente elevato di ricadere in guerra», ha detto, aggiungendo che «la Liberia è un esempio di successo post-conflitto».
La firma del patto arriva a poco più di due settimane dall’inizio della registrazione biometrica degli elettori, un processo che è stato funestato da una serie di violenze perpetrate dalle forze dei partiti al governo e da quelle del blocco di opposizione.
La Commissione elettorale nazionale, la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) e le Nazioni Unite sperano che i firmatari dell’accordo possano esercitare un’influenza sui loro sostenitori e attivisti affinché non scatenino violenza durante le elezioni.
Le prossime elezioni di ottobre, le quarte nel paese dalla fine della guerra civile nel 2003, coincidono con la commemorazione dei 20 anni di pace in Liberia. Inoltre, saranno le prime a essere organizzate e gestite principalmente dalla Liberia dopo il ritiro della Forza di pace delle Nazioni Unite, che sei anni fa avevano più di 10mila militari nel paese.
Si prevede che le elezioni saranno elezioni molto combattute, con il presidente in carica Weah che dovrà affrontare le forti sfide dell’ex vicepresidente Joseph Boakai del Partito dell’unità e di Alexander Cummings dei Partiti politici che collaborano, entrambi considerati sfidanti di primo piano di Weah.