Luci e ombre della governance africana: infrastrutture in crescita, democrazia in crisi - Nigrizia
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Per la Mo Ibrahim Foundation, c'è un miglioramento generale per il 52,1% della popolazione, ma 33 paesi su 54 sono in una fase stagnante a causa delle crisi globali
Luci e ombre della governance africana: infrastrutture in crescita, democrazia in crisi
23 Ottobre 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 3 minuti
Veduta di Lagos, Nigeria. credit: Ima Enoch/Unsplash

Più servizi, meno libertà. Il report biennale Ibrahim Index of African Governance (IIAG) della Mo Ibrahim Foundation presenta una fotografia contrastante della governance in Africa tra il 2014 e il 2023. Mentre oltre la metà della popolazione africana (52,1%) ha sperimentato un miglioramento generale, l’altra metà vive in paesi dove la governance è peggiorata rispetto al 2014​. Questo scenario di stagnazione dal 2022 solleva interrogativi importanti, soprattutto riguardo alla sicurezza e allo stato di diritto, le aree più colpite dal deterioramento.

Uno dei principali fattori di preoccupazione è il peggioramento della sicurezza e della partecipazione democratica, che ha toccato il 77% della popolazione africana. Tuttavia, è altrettanto vero che i progressi nel settore infrastrutturale e nell’uguaglianza di genere dimostrano che il cambiamento positivo è possibile, anche in contesti difficili. Infatti, il miglioramento nelle infrastrutture è uno degli aspetti più promettenti, con un incremento del 7,1% su scala continentale. L’accesso a Internet, alle comunicazioni mobili e all’energia ha registrato notevoli passi avanti, beneficiando oltre il 95% della popolazione.

Alcuni paesi si distinguono per aver intrapreso traiettorie di successo. Le Seychelles, ad esempio, hanno superato le Maurizio al primo posto, con un miglioramento complessivo di 10 punti, diventando il paese con la migliore governance del continente.
Anche Marocco, Costa d’Avorio e Angola hanno fatto progressi significativi, soprattutto nel settore delle infrastrutture e nell’inclusione sociale. Al contrario, paesi come Tunisia e Maurizio, un tempo ottimi modelli, hanno visto un deterioramento preoccupante, soprattutto in aree come la trasparenza e la partecipazione politica, nonostante mantengano posizioni alte.

Anche se il quadro è complesso, il rapporto offre segnali di positività. Le politiche per la parità di genere sono un faro di luce, con progressi tangibili registrati in molti paesi. La presenza di leggi contro la violenza di genere e la maggiore rappresentanza politica femminile sono tra i principali miglioramenti del decennio​.

Rimane però una frattura evidente tra la percezione dei cittadini e i miglioramenti concreti. Anche nei paesi che hanno registrato progressi significativi in aree come l’educazione e la salute, molti africani si sentono ancora lasciati indietro. Il crescente divario tra aspettative e risultati potrebbe essere fonte di tensioni sociali, soprattutto tra i giovani, che rappresentano una porzione sempre più frustrata della popolazione.

Come sottolinea Mo Ibrahim, fondatore della fondazione, l’Africa non è immune dalle crisi globali. I conflitti in aumento, il restringimento dello spazio democratico e la sfiducia nelle istituzioni sono fenomeni globali, ma in Africa hanno un impatto particolarmente allarmante perché mettono a rischio i progressi faticosamente conquistati nel campo dello sviluppo umano ed economico​. (AB) 

 

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