Il Malawi punta al turismo, via i visti per 79 paesi - Nigrizia
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La misura segue altre simili nel continente. Il paese già pensa ai collegamenti aerei diretti con Lilongwe
Il Malawi punta al turismo, via i visti per 79 paesi
09 Febbraio 2024
Articolo di Redazione
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Malawi, Nr Dedza, villaggio di Khulungira

Il Malawi mira a sviluppare il settore turistico e apre le frontiere. A partire da questa settimana infatti, i cittadini di 79 paesi – Italia compresa – non dovranno più richiedere il visto per entrare nel paese, una striscia di terra di 120mila chilometri quadrati incastonata fra Tanzania, Zambia e Mozambico.

La misura è il frutto di una serie di emendamenti alle leggi che regolano l’immigrazione che sono stati pubblicati in settimana dal ministro degli interni Kenneth Zikhale Ng’oma. Il dirigente del governo, rilanciato dal quotidiano locale The Times, ha spiegato che il provvedimento punta a «consentire a più cittadini stranieri di entrare nel paese senza pagare nulla».

Il presidente Lazarus Chakwera aveva annunciato esenzioni ai visi per i cittadini di provenienti da 16 paesi già a febbraio dell’anno scorso. Le dichiarazioni del capo di stato sono diventate legge solo adesso. Fra i cittadini dispensati dal dover presentare un visto all’entrata nel paese ci sono anche quelli provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Australia, Russia e Cina.

Mercati questi, ritenuti fra i più importanti per il Malawi in termini di ingressi turistici e prospettive di investimenti, come ricordato alla stampa da Philip Madinga, amministratore delegato della filiale locale di Standard Bank, istituto più grande d’Africa, di base in Sudafrica.

Madinga ha anche affermato che l’apertura sui visti promette di aiutare il paese ad attrarre valuta straniera sul lungo periodo. Un dinamica che può aiutare a rilanciare l’economia locale. A oggi il Malawi è uno dei paesi più poveri al mondo, circa il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà di 2,15 dollari al giorno.

Oltre ai paesi giù citati, la misura riguarderà anche gli stati membri della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (SADC) e del Mercato comune dell’Africa orientale e meridionale (COMESA) che a loro volta non applicano restrizioni ai cittadini provenienti dal Malawi.

C’è inoltre anche l’Italia e altri tre paesi africani oltre a quelli che non rientrano nelle già citate organizzazioni regionali: Sierra Leone, Ghana e Gambia.

La legge voluta dal presidente Chakwera è stata accolta con grande soddisfazione dalla ministra del turismo Vera Kamtukule. Sul suo profilo Facebook Kamtukule ha evidenziato come il provvdimento sui visti rientri nella rotta tracciata dal piano di sviluppo Malawi 2063, inaugurato dal’attuale governo nel 2021.

La ministra ha poi enfaticamente aggiunto: «Provate a immaginare: il Malawi, il cuore radioso dell’Africa, ora invita viaggiatori da ogni angolo del globo a braccia aperte. Dalla maestosità dei nostri paesaggi al calore della nostra ospitalità, ogni momento trascorso nel nostro abbraccio promette di essere un’avventura indimenticabile».

Gli entusiasti commenti della ministra sono stati accolti anche da critiche. Diversi utenti del social si sono chiesti che senso abbia aprire le frontiere a paesi che non applicano la stessa politica con gli abitanti del Malawi. A oggi, secondo i dati del Passport index, a richiedere il visto all’ingresso ai cittadini malawiani, elettronico o cartaceo, sono ben 119, mentre solo 41 non richiedono una documentazione di ingresso.  

Il governo comunque non sembra perdere tempo. Già oggi la stessa Kamtukule ha comunicato di un incontro fra esponenti dell’esecutivo e rappresentati della compagnia aerea Qatar Airways, sottolineando la necessità di «voli diretti» per il paese ora che è cominciata una nuova fase con l’apertura dei visti.

Ieri invece, secondo quanto riporta il quotidiano Nyasa Tmes, investitori europei e africani hanno annunciato un futuro investimento da 350 milioni di dollari, 900 miliardi in valuta locale, per lo sviluppo di infrastrutture turistiche sull’isola di Likoma.

Questo territorio si trova nel lago Malawi – il terzo più grande d’Africa e il principale polo turistico del paese – ed è famoso per le comunità di pescatori che vi risiedono per la flora e la fauna caratteristica. Pur trovandosi in acque territoriali mozambicane, l’isolotto appartiene politicamente a Lilongwe.

Negli scorsi mesi diversi paesi africani hanno approvato misure simili a quelle del Malawi. Il Kenya ha annunciato una politica di esenzione dei visti prima limitata a tutti i cittadini africani e poi estesa a tutti i visitatori.

La nuova legislazione è entrata in vigore a gennaio ma, come rilevato anche dall’emittente CNN, in realtà ai turisti che vogliano entrare in Kenya è ancora di fatto richiesta la presentazione alla frontiera di un’”autorizzazione al viaggio”, che si può ottenere pagando una somma di 34 dollari.

In Africa quattro paesi hanno intanto abolito i visti per tutti i cittadini africani: Rwanda, Benin, Gambia e Seychelles. La circolazione interna al continente è migliorata negli ultimi anni ma presenta ancora ampi margini di evoluzione. Sempre secondo il Passport Index, un cittadino africano può viaggiare senza visto in solo un terzo dei paesi del continente.

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