La giunta militare che governa il Mali dal colpo di stato del 2020 ha voluto sottolineare, con tanto di cerimonia all’aeroporto di Bamako, che Russia e Turchia sono paesi di riferimento e come tali forniscono anche armamenti.
Alla presenza degli ambasciatori russo e turco, sono stati consegnati – secondo quanto dichiarato capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Alou Boi Diarra – una ventina di aerei e una dozzina di droni.
Il corrispondente dell’agenzia France Presse ne ha visti meno sull’asfalto dell’aeroporto: 5 aerei e 4 droni. Comunque sia, verranno utilizzati in operazioni contro il gruppi jihadisti che dal 2012 sono la spina nel fianco di ogni governo maliano.
Dopo l’abbandono della sponda francese, rottura avvenuta nel corso del 2022, il capo della giunta, colonnello Assimi Goita, aveva ricevuto armi da Mosca nel marzo e nell’agosto 2022, e lo scorso gennaio.
Gli aerei consegnati ieri dalla Russia sono Albatros L-39, velivoli fabbricati nella Repubblica Ceca, concepiti come mezzi di addestramento ma spesso impiegati come caccia. I droni, di fabbricazione turca, sono Bayraktar-TB2 e possono effettuare missioni di ricognizione e sorveglianza.