La giunta militare al potere in Mali dall’agosto del 2020 ha comunicato, via Twitter di aver ricevuto dalla Russia una nuova fornitura di equipaggiamenti militari. Si tratta di due elicotteri da combattimento e da trasporto truppe, di radar di ultima generazione e di altro materiale bellico.
Si conferma dunque che mentre la Francia si sta sfilando dal paese saheliano, dove è impegnata dal 2013 con un’operazione militare nella lotta al jihadismo, la Russia si va avvicinando al Mali con la fornitura di armamenti e di istruttori militari.
Anche se la rivista d’informazione specializzata Africa Intelligence fa sapere che la commessa legata ai due elicotteri era parte di un accordo sottoscritto nel 2019 dall’allora presidente Boubacar Keita. Ed è quindi probabile che anche i 4 elicotteri per trasporto truppe ricevuti da Bamako l’ottobre scorso facciano parte di quell’accordi.
Quindi i rapporti con Mosca hanno radici ben più profonde di quanto dice la propaganda della giunta militare presieduta dal colonnello Assimi Goïta. Colonnello che si ostina a non definire in maniera chiara il calendario della transizione che dovrebbe concludersi con le elezioni e il passaggio dei poteri ai civili. Questo atteggiamento gli ha creato non pochi problemi con la Comunità economica dell’Africa occidentale. E ai vertici della Nazioni Unite si stanno interrogando sull’opportunità di rinnovare il mandato in scadenza della Minusma, la missione Onu in Mali dal 2013 per aiutare la stabilizzazione del paese.