Mali: scontri con ribelli nel Nord, uccisi militari e contractor russi
Conflitti e Terrorismo Mali Politica e Società Russia
È quanto sostiene il Quadro strategico permanente (CSP). Wagner conferma i combattimenti ma non dà notizie di vittime
Mali: scontri con i ribelli nel Nord, uccise «decine» di militari e contractor russi
L'esercito maliano avrebbe perso almeno due militari, ma per i miliziani sono molti di più
29 Luglio 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 3 minuti
Combattenti tuareg nel nord del Mali. Foto dal profilo Flickr Magharebia

In Mali i ribelli separatisti tuareg hanno annunciato di aver ucciso e ferito decine di soldati maliani e mercenari del gruppo russo Wagner,  dopo due giorni di intensi combattimenti nella città di Tinzaouaten, situata vicino al confine con l’Algeria. 1400 chilometri dalla capitale Bamako in direzione nord-est.

Mohamed El Maouloud Ramadane, portavoce del Quadro strategico permanente (CSP), di cui i tuareg fanno parte come componente principale, ha dichiarato che «i pochi sopravvissuti tra le fila delle forze maliane e della milizia Wagner sono stati fatti prigionieri». Alcuni video apparsi sui social media mostrano tra i prigionieri soldati di pelle bianca, che potrebbero essere contractor russi. 

Le forze armate maliane hanno confermato la morte di due militari negli attacchi e il ferimento di 10. Allo stesso tempo, l’esercito di Bamako ha dichiarato di aver respinto i ribelli e ucciso oltre 20 combattenti. Dal canto suo, il CSP ha confermato 7 morti e 12 feriti in un comunicato stampa, aggiungendo di aver «lasciato volontariamente l’area di Tinzaouatène dopo tre giorni di combattimenti».

Silenzio sulle vittime russe 

Per quanto riguarda le forze mercenarie russe,  una pubblicazione su un canale Telegram, probabilmente quello ufficiale del gruppo di contractor a detta del quotidiano russo in lingua inglese The Moscow Times, ha confermato lo svolgimento di combattimenti dal 22 al 27 luglio ma non ha fornito cifre rispetto alle perdite. Un bilancio viene calcolato però da altri gruppi Telegram ritenuti vicini al Cremlino, come Baza, secondo cui le vittime nelle file del gruppo Wagner potrebbero essere fra le 20 e le 50.

Fra queste ci sarebbe anche Nikita Fedyanin, amministratore di un gruppo Telegram sulle attività di Wagner in Africa – Grey zone – seguito da oltre 50mila persone.  Secondo invece il presunto mezzo di comunicazione ufficiale di Wagner, le ostilità nel nord del Mali avrebbero portato a una serie di «vittorie tattiche», seguite da sconfitte. 

Il gruppo Wagner, che è sbarcato per la prima volta in Mali nel dicembre 2021, è stato chiamato in causa dalla giunta maliana come una possibile soluzione ai problemi con jihadisti e separatisti, che proseguono a fasi alterne almeno dal 2012. La presunta incapacità dei governi civili di reagire alle insurrezioni nel nord è stata una delle ragioni che ha spinto i militari a depositare l’esecutivo eletto una prima volta nel 2020 e poi nuovamente nel 2021, quando i soldati hanno sostituito al potere un governo di transizione che si era costituito dopo il primo golpe.

La giunta che guida il paese è capeggiata dal 2021 dal generale Assimi Goita. Uno dei principali passi intrapresi dalla compagine governativa militare è stata anche allacciare rapporti sempre più stretti con la Russia e ridurre i legami con gli alleati occidentali e in modo particolare con l’ex potenzia coloniale francese. L’anno scorso l’esercito di Parigi, che ha giocato un ruolo cruciale nel primo conflitto contro separatisti tuareg e milizie jihadiste, è stato costretto ad abbandonare il paese. 

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it