Il Marocco è diventato il primo paese africano a inviare armi pesanti all’Ucraina. Rabat ha consegnato 20 carri armati d’origine sovietica T-72B modernizzati dalla azienda ceca Excalibur Army. Carri armati acquistati dal Marocco tra il 1999 e il 2000.
Il paese nordafricano conferma così la sua posizione nel conflitto tra Russia e Ucraìna. Nelle due votazioni all’Onu di condanna dell’aggressione aveva infatti votato a favore della mozione.
Una scelta sulla quale hanno avuto un peso rilevante gli Stati Uniti. Una svolta che va anche nella direzione di rasserenare i rapporti con l’Europa, dopo le turbolenze per il Maroccogate e dopo le pesanti critiche del parlamento europeo sullo stato dell’informazione e delle libertà civili in Marocco.
Secondo un articolo dell’organo di informazione algerino MENA Defense, Rabat aveva già accettato di inviare i carri armati in Ucraìna nell’aprile dello scorso anno durante un incontro nella base militare tedesca di Ramstein. In cambio, gli Stati Uniti avrebbero promesso di fornire sostegno finanziario e militare. Pare, anzi, a pagare i 90 milioni di euro per i T-72B siano stati Washington e i Paesi Bassi.
Tuttavia, l’accordo e la notizia della consegna dei tank, sono stati resi pubblici solo questa settimana. Il tempismo dell’annuncio è notevole, poiché arriva mentre il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov sta effettuando il suo secondo un tour africano nel giro di pochi mesi. Lavrov aveva programmato di visitare il Marocco all’inizio di febbraio.
La decisione marocchina potrebbe rappresentare una battuta d’arresto rispetto ai tentativi di Mosca di mantenere il continente dalla sua parte, o almeno neutrale, rispetto al conflitto.
Ma secondo gli analisti, la mossa del Marocco è anche un modo per controbilanciare l’influenza e i progressi dell’Algeria.
Le tensioni di lunga data sul Sahara occidentale con la vicina Algeria, uno dei più stretti alleati africani di Mosca, potrebbero infatti aver influito sui calcoli di Rabat. In questo modo, il Marocco si è coperto con le potenze occidentali nel caso in cui l’influenza russa in Algeria diventi scomoda.
Il Marocco è anche preoccupato per i legami sempre più positivi del vicino nemico con i paesi europei. All’inizio di questa settimana, l’Algeria e l’Italia hanno firmato una serie di protocolli d’intesa durante una visita di due giorni della prima ministra Giorgia Meloni. Il piano prevede di trasformare l’Italia in un hub energetico per l’Europa utilizzando il gas naturale algerino. L’Algeria è già il principale fornitore di gas dell’Italia.
In termini di concorrenza con l’Algeria, anche il Marocco sta portando avanti i suoi piani per diventare il primo paese nordafricano a esportare idrogeno verde su larga scala.