L’irrefrenabile sete di energia spinge gli stessi paesi africani a stipulare accordi per la realizzazione di nuovi gasdotti. L’ultima firma è quella del memorandum per un progetto di pipeline tra Nigeria e Marocco. Gasdotto che dovrebbe rifornire anche l’Africa occidentale e l’Europa.
Il memorandum sul progetto Nigeria-Marocco Gas Pipeline (NMgp) è stato siglato dai leader della National Nigerian Petroleum Company Limited (Nnpc), dall’Ufficio marocchino degli idrocarburi e dalle miniere (Onhym) e da un alto funzionario della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao), responsabile dell’energia.
Nel comunicato della Cedeao si conferma «l’impegno della Comunità e di tutti i paesi attraversati dalla pipeline a contribuire alla fattibilità di questo importante progetto».
Il progetto, che non è stato ancora calendarizzato, si svolge in un contesto geopolitico caratterizzato da una forte domanda internazionale di gas e petrolio e prezzi in rialzo dopo l’invasione dell’Ucraìna da parte della Russia. Diversi paesi, soprattutto europei, cercano di ridurre la loro dipendenza dalle consegne russe.
13 paesi attraversati
Lungo quasi 6mila km, il progetto Nigeria-Marocco attraverserà 13 paesi africani (Nigeria, Benin, Togo, Ghana, Costa d’Avorio, Liberia, Sierra Leone, Guinea, Guinea Bissau, Gambia, Senegal e Mauritania al Marocco) e rifornirà gli stati senza sbocco sul mare: Niger, Burkina Faso e Mali. Dovrebbe consentire la consegna di oltre 5mila miliardi di m³ di gas naturale al Marocco.
L’altro gasdotto
Da lì sarà poi direttamente collegato al Maghreb Europe Gas Pipeline e alla rete europea del gas. La firma del memorandum sul NMgp, s’inserisce in un contesto di accresciuta rivalità regionale tra Marocco e Algeria, primo esportatore africano di gas naturale e 7° al mondo. La crisi tra i due pesi massimi del Maghreb è culminata con la rottura delle loro relazioni diplomatiche nell’agosto 2021 su iniziativa di Algeri. In seguito a queste tensioni, Algeri ha privato Rabat del suo gas chiudendo in ottobre il gasdotto Maghreb-Europe, che trasportava gas algerino in Spagna, passando per il Marocco.
Da allora, Rabat ha cercato di diversificare le strade per soddisfare le sue esigenze. Alla fine di luglio, i ministri dell’energia algerino, nigerino e nigeriano hanno firmato un memorandum d’intesa per concretizzare un altro mega-progetto di gasdotto transahariano (TSGP), lungo più di 4mila km, al fine di trasportare il gas nigeriano in Europa attraverso il Niger e l’Algeria. Anche in questo caso non è stata fornita alcuna data sulla fine dei lavori
Nigeria superata dall’Angola
Nigeria che è sempre al centro di questi progetti. Anche se, notizia di questi ultimi giorni, è stata scavalcata dall’Angola come prima produttrice di petrolio in Africa.
Il furto di petrolio, infatti, ha costretto la più grande economia africana a perdere la sua leadership nella produzione di greggio nel continente.
La Nigeria ha raggiunto il livello di produzione più basso degli ultimi decenni e meno della metà dei tassi giornalieri di 10 anni fa, scendendo sotto la barra di 1 milione di barili al giorno ad agosto.