Mayotte: il ciclone Chido scoperchia il disastro francese a Mayotte - Nigrizia
La tempesta potrebbe aver causato migliaia di vittime
Mayotte: il ciclone Chido scoperchia il disastro francese a Mayotte
Il territorio oltremare è il più povero e marginalizzato del paese. Parigi invia gendarmi ma a mancare son i servizi sociali
18 Dicembre 2024
Articolo di Redazione
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Foto da Needpix

Il ciclone Chido ha devastato l’isola di Mayotte. La tempesta ha anche scoperchiato il vaso di pandora di problemi sociali che affligge il territorio più povero e marginalizzato della Francia. E a emergere sono anche i limiti di una gestione politica che si è concentrata soprattutto su questioni di sicurezza e di contrasto all’immigrazione clandestina, con tanti di sfratti di massa in piena allerta pre-ciclone.

Mayotte è situata nel Canale di Mozambico, nell’Oceano Indiano; geograficamente è parte dell’arcipelago di quatto grandi isole che compone le Comore. Il territorio insulare dista circa 7300 chilometri dalla Francia continentale. Nel 1974, gli abitanti di Mayotte hanno deciso con un referendum di non affrancarsi dall’ex potenza coloniale francese come è stato invece votato dai residenti delle altre tre isole comoriane. Questa posizione è stata riaffermata con una nuova consultazione popolare due anni dopo. L’isola è per tanto uno dei cosiddetti “territori d’oltremare” della Francia.

Raffiche fino a 225 km/h

Lo scorso fine settimana Mayotte è stata colpita dal passaggio del ciclone tropicale Chido. Stando a quanto riportato dal servizio meteorologico Meteo-France, la perturbazione si è manifestata con venti fino a 200 chilometri all’ora – con raffiche fino a più di 225 -, piogge torrenziali e onde alte fino a cinque metri. Secondo l’agenzia di Parigi si è trattata della più forte tempesta ad abbattersi su Mayotte negli ultimi 90 anni. Meteo-France ha sottolineato che non è possibile affermare se l’intensità di Chido sia stata provocata o quanto meno resa possibile dalla crisi climatica, sebbene studi delle Nazioni Unite dimostrino come i cambiamenti climatici stiano facendo aumentare di forza fenomeni di questo tipo.

L’impatto di Chido sull’isola è stato comunque «devastante», come affermato dalle stesse autorità parigine. Per il governo francese il 70% degli abitanti di Mayotte è stata colpita dalla tempesta. I morti accertati sarebbero alcune decine ma lo stesso prefetto dell’isola Francois-Xavier Bieuville, sostanzialmente il governatore del territorio, ha affermato che le vittime potrebbero essere in realtà centinaia se non addirittura «fino a un migliaio o migliaia».

Sul posto si è recato anche il ministro degli interni francese Bruno Retailleau, secondo cui ci vorrà molto tempo per accertare il bilancio definitivo della tragedia. A detta di Retailleau, conteggiare il numero delle persone che hanno perso la vita è reso difficile dalle condizioni in cui versa l’isola ma anche dalla presenza di almeno «100mila migranti irregolari», provenienti per lo più dalle Comore, su una popolazione di 320mila abitanti totali. Non sarebbe quindi possibile definire in primo luogo la popolazione esatta di Mayotte. Per domani è attesa inoltre la visita del presidente Emmanuel Macron, stando a quanto reso noto dall’Eliseo.

A Mayotte sono arrivate intanto 23 tonnellate di acqua e cibo da distribuire alla popolazione, come reso noto dalle autorità transalpine. Il governo francese, la cui centrale operativa è la vicina isola della Riunione, pure territorio oltremare risparmiato dal ciclone, ha anche annunciato una riduzione fiscale del 75% per le donazioni fino a 1000 euro nel contesto della crisi mentre circa cinque milioni di euro sono stati raccolti martedì durante il programma televisivo “Uniti per Mayotte”, trasmesso per l’occasione sull’emittente statale France 2 e visto da due milioni di spettatori.

La Francia si sta intanto anche organizzando per rispondere alle numerose richieste di rimpatrio verso il continente o verso l’isola della Riunione che stanno arrivando da diverse categorie di dipendenti pubblici oltre che per stanziare fondi di emergenza per le popolazioni colpite. Denaro che sarà necessario, visto che a Mayotte solo il 10% della popolazione è assicurato. Sull’isola è stato inoltre indetto un coprifuoco notturno dalle 10 di sera alle 4 del mattino ora locale, nell’ottica di contrastare possibili saccheggi, che però non si sono ancora mai verificati. Parigi ha inoltre preparato l’invio di 400 agenti di pubblica sicurezza oltre ai più di 1.100 che già sono di base sull’isola. Non da ultimo, il ministro Retailleau ha dichiarato che alle attuali condizioni, l’inizio dell’anno scolastico, previsto per il 13 gennaio, non può ritenersi garantito

Cataclisma politico 

Il cataclisma che ha colpito Mayotte è arrivato nel pieno dei tumulti politici che scuotono la Francia fin dalle elezioni europee dello scorso giugno. Macron ha nominato pochi giorni fa un nuovo esecutivo, il secondo dal voto per l’Europarlamento. Neanche il tempo di essere designato che il comportamento del premier François Bayrou ha già provocato diverse polemiche. In pochi hanno infatti gradito la scelta di Bayrou di recarsi di persona a una riunione del consiglio comunale di Pau, città della Francia meridionale di cui è sindaco del 2014, prendendo parte solo da remoto a una riunione sull’emergenza a Mayotte. 

L’isola abbandonata 

Che l’isola sia dimenticata da Parigi in realtà, non è una novità. Chido, i cui disastrosi effetti campeggiano da giorni in prima pagina sulla versione online del quotidiano Le Monde, ha messo sotto i riflettori la situazione nell’isola. Isola che costituisce il territorio più povero della Francia con distacco: a Mayotte il 77% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà (la seconda regione più povero è la Guyana, sempre un territorio oltremare, con il 53%) mentre il tenore di vita è sette volte inferiore a quello del continente.

Sull’isola solo il 30% della popolazione ha un’occupazione. Mayotte vive da anni un problema di accesso all’acqua che degenera durante i periodi di siccità, come avvenuto l’anno scorso. Un quarto degli abitanti di Mayotte inoltre vive in alloggi precari e con loro molti dei migranti irregolari che si sono recati sull’isola, che costituiscono il gruppo sociale più rappresentato nei quartieri fatiscenti della capitale Mamoudzou e di altri centri del territorio.

Le condizioni socio-economiche di Mayotte sono infatti molto più precarie del resto della Francia ma comunque migliori di Comore e anche del vicino Madagascar. Anche da qui quindi, il significativo afflusso di migranti, spesso in condizione di non regolarità secondo le leggi francesi. La povertà e un senso di abbandono da parte di Parigi hanno contribuito a creare un clima fortemente ostile verso le persone straniere. Negli anni non sono mancate ondate di violenza xenofoba e disordini diffusi si sono verificati all’inizio di quest’anno. È in questo contesto che dall’anno scorso la Francia ha lanciato due operazioni di polizia per l’espulsione degli irregolari e la messa in sicurezza dei quartieri più poveri: Wuambushu e Wuambushu 2, da una parola che nella lingua locale shimbarè significa “recupero”.

Queste iniziative hanno portato alla distruzione di centinaia di case di lamiera e allo sfratto di chi ci viveva. Operazioni di questo tipo sono proseguite fino a pochi giorni prima del passaggio di Chido, anche quando l’isola era già in stato di pre-allerta. Dopo giorni di scontri fra residenti e polizia, circa 2mila persone sono state sgomberate la settimana scorsa da un quartiere povero di Kongou, secondo comune più grande dell’isola. A oggi solo il 22% delle persone sfrattate è stata selezionata per il reinserimento in un nuovo contesto abitativo. Le operazioni Wuambushu hanno trovato comunque largo consenso nella popolazione locale, sintomo del diffuso malcontento che affligge l’isola. 

Dopo aver abbandonato Mayotte, Chido ha proseguito verso Mozambico e Malawi, continuando a far registrare vittime e danni, seppur di minore portata rispetto a quelli causati sull’isola francese. 

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