Migranti: 15 paesi europei premono per l’espulsione in paesi terzi
Migrazioni Pace e Diritti Unione Europea
Una lettera alla Commissione europea per incentivare esternalizzazione delle frontiere e rimpatri
Migranti: 15 paesi europei premono per l’espulsione in paesi terzi
17 Maggio 2024
Articolo di Redazione
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Una lettera che spinge per l’esternalizzazione delle frontiere. Una missiva inviata alla Commissione europea da 15 dei 27 paesi europei parte dell’Unione. A firmarla Italia, alcuni paesi dell’est (Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania), i baltici Estonia, Lituania e Lettonia, alcuni nordici o scandinavi (Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia) e gli stati mediterranei: Grecia, Malta e Cipro. Spicca l’assenza dei paesi che hanno numeri più alti di ingressi, ovvero Germania, Francia e Spagna. Un’assenza che racconta come si sta posizionando il nostro, di paese.

Una lettera che vira ancora più verso l’esternalizzazione delle frontiere e cerca di allargare il numero degli aderenti a un progetto in cui si chiede non solo l’incremento del numero delle persone migranti da rimpatriare, ma soprattutto la creazione di hub in stile accordo Italia – Albania o Regno Unito – Rwanda, luoghi di detenzione dove rinchiudere chi arriva senza documenti nell’attesa di un definitivo allontanamento.

Senza porsi il problema dei diritti che devono essere riconosciuti a chi cerca di approdare in Europa, né della certezza della definizione di “paesi sicuri”.

I 15 paesi firmatari chiedono accordi globali “reciprocamente vantaggiosi” (diamo soldi in cambio di trattenimenti, come già facciamo in Turchia e Tunisia) per poter inviare persone richiedenti asilo verso “paesi terzi sicuri”, senza considerare che non c’è, a oggi, unicità nel riconoscimento di questi da parte di tutti gli stati membri dell’Unione.

La Spagna ad esempio non prevede una lista. L’Italia considera la Libia sicura, nonostante un pronunciamento della Corte di Cassazione che dichiara il contrario.

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