Migranti: in Spagna sarà più facile la regolarizzazione - Nigrizia
Migrazioni Politica e Società
Nuovo regolamento approvato dal Consiglio dei ministri: crescono le tipologie dei permessi di soggiorno
Migranti: in Spagna sarà più facile la regolarizzazione
20 Novembre 2024
Articolo di Redazione
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Da tempo era nell’aria e ieri è arrivato ad approvazione. Il nuovo regolamento, che il Consiglio dei ministri aveva da tempo nel cassetto, entrerà di fatto in vigore tra sei mesi. Ma le novità in ballo sono tante e non secondarie per quella popolazione straniera che abita in Spagna. Paese dove cambieranno le regole.

Regole che porteranno alla regolarizzazione di 900mila persone in tre anni, stando a quanto l’esecutivo prospetta, o forse sarebbe meglio dire stando ai calcoli economici che di quella quantità di persone hanno bisogno.

Qualsiasi lettura si voglia dare, di fatto si riducono a 2 (prima erano 3) gli anni di residenza sul territorio da dover dimostrare per chi, senza documenti, potrà richiedere un permesso per “radicamento sociale”. Un modo più veloce per regolarizzare chi già si trova in terra spagnola.

Una possibilità che si aggiunge ad altre 4. Nel regolamento esiste infatti il permesso di residenza per “radicamento socio-lavorativo”, ottenibile presentando un contratto da almeno 20 ore settimanali (prima erano 30); oppure “socio-formativo” se si è in Spagna per studiare o formarsi, trasformabile in procedura più veloce in permesso lavorativo.

Vi sarà la possibilità di avere un permesso come “seconda opportunità”, recuperando cioè chi nei due anni precedenti non è riuscito a rinnovare la carta perché ha saltato la data di scadenza, cioè per una irregolarità che di fatto è solo amministrativa.

E infine, come quarta possibilità, per ora transitoria – poi si vedrà -, per chi si trova in Spagna da almeno sei mesi in una condizione di irregolarità perché si è visto rigettare la richiesta di asilo di poter avere un permesso. Eventualità frequente visto che l’anno scorso sono stati 160mila i dinieghi.

Apertura anche nei confronti dei ricongiungimenti familiari per chi nel frattempo è diventato cittadino o cittadina spagnola; in questo caso l’età di chi beneficia, in qualità di figlio o figlia sale a 26 anni di età (prima era fino ai 21) e, in linea con le politiche spagnole, il concetto di famiglia si allarga anche a coppie non formalmente registrate.

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