Quasi due miliardi di euro. A tanto ammontano le rimesse, il denaro che le lavoratrici e lavoratori stranieri presenti in Italia inviano nei propri paesi d’origine per sostenere le famiglie. Il dato, diffuso dalla Banca d’Italia, registra un incremento di circa 60 milioni di euro rispetto le cifre dello scorso anno.
Secondo Banca d’Italia, circa la metà dell’intero ammontare fuoriuscito dall’Italia nei primi tre mesi del 2023 è stato prodotto da sette comunità: Bangladesh, Pakistan, Filippine, Marocco, Romania, India e Georgia che complessivamente, insieme, hanno superato il miliardo di euro.
Verso il Bangladesh si è registrato il flusso di denaro maggiore, con 280,5 milioni di euro. Un dato in aumento: 42 milioni in più rispetto a quanto inviato nel 2022.
Pakistan e Filippine seguono, rispettivamente, con 162,6 milioni e 149,8 milioni. E anche in questo caso, se paragonati al primo trimestre del 2022, i due paesi registrano delle variazioni: un aumento di 11 milioni di euro per il Pakistan e una minima flessione (circa 400 mila euro) per le Filippine.
L’analisi bancaria mette in evidenza anche una diminuzione importante del flusso di denaro verso l’Ucraìna: un decremento di invio di circa 16 milioni di euro, si passa infatti dai 67,5 milioni del primo trimestre del 2022 ai 51,4 nello stesso periodo del 2023.
I dati si accompagnano a una stima prudenziale per l’intero 2023, in cui si ipotizza di arrivare per fine anno con un flusso totale di circa 8,5 miliardi di euro.
Se così fosse, si manterrebbe l’incremento di questi primi mesi, visto che nel 2022 il valore complessivo era di 8,2 miliardi.