Quando è sfilato per le strade di Maputo, il suo seguito ha bloccato tutte le principali arterie della capitale mozambicana. Con la polizia a farsi largo a suon di sirene spiegate e di auto di lusso nell’ora di punta, molti dei maputensi si chiedevano chi mai fosse un personaggio così importante da sfidare il traffico nell’ora di punta di una città frenetica e caotica come l’antica Lourenço Marques. Non era il presidente degli Stati Uniti, né della Cina, bensì Umaro Sissokó Embaló, presidente della Guinea-Bissau, in una visita a sorpresa in Mozambico. Una visita che ha suscitato la ferma reazione delle opposizioni, soprattutto Renamo e MDM (Movimento Democratico del Mozambico), contrarie sia alla consegna della Chiave della città di Maputo al presidente Embaló che alla sua presenza in parlamento.
Lutero Simango, presidente dell’MDM e prossimo candidato alle elezioni presidenziali per questo partito, ha espresso le sue opinioni pubblicamente in merito a questa inattesa visita. E lo ha ribadito attraverso un’intervista che ha rilasciato in esclusiva a Nigrizia, dopo una lunga giornata di lavori interni al proprio partito per prerparare al meglio l’imminente campagna elettorale.
Presidente Simango, come avete saputo che il presidente della Guinea-Bissau, Embaló, avrebbe visitato il Mozambico?
La visita è stata organizzata dalla presidenza della repubblica, e l’Assemblea della Repubblica (il parlamento mozambicano) ne è stata informata a fatto compiuto, senza avere avuto alcun ruolo. Tutto ciò è strano: strane sono state le modalità della gestione dell’invito, e strano il fatto che sia stato proprio il presidente della Guinea-Bissau a essere stato scelto per una visita istituzionale.
Perché?
Perché mi pare che il Mozambico non abbia niente da imparare dall’attuale Guinea-Bissau. Embaló rappresenta l’esempio di un presidente anti-democratico, che ha umiliato il parlamento del suo paese, dissolvendolo, e governando come un vero e proprio tiranno. Noi dell’MDM abbiamo sempre considerato le democrazie come il valore fondante di qualsiasi paese, compreso in Africa. Ragion per cui chi applica la legge del Re Sole, secondo cui “lo Stato sono io”, una legge quindi dispotica e che umilia i nostri colleghi parlamentari, non merito nessun apprezzamento da parte dei deputati mozambicani, per lo meno quelli dell’MDM.
Quindi non vede benefici nell’intensificare i rapporti con la Guinea-Bissau, da parte del Mozambico?
Non con questa Guinea-Bissau. Anzi, secondo il nostro punto di vista la consegna della Chiave della città è stata una vera onta per Maputo, mentre la presenza in parlamento di Embaló, secondo me, può essere paragonata a una minaccia alla democrazia, che in Mozambico ha già sufficienti problemi anche senza nefaste influenze esterne.
Espresse le sue critiche nei confronti dell’iniziativa, vi saranno stati comunque elementi significativi che sono stati messi in evidenza per giustificare questa visita…
Questo è un mistero. Francamente non vedo alcun vantaggio, da parte mozambicana, per questa visita. Devo però sottolineare come non sia la prima volta che il presidente Nyusi, peraltro uscente, compie gaffe simili con personaggi a dir poco ambigui nel rapporto che questi hanno col sistema democratico e col principio di separazione dei poteri: vorrei qui ricordare il caso del Rwanda, un paese con sempre più militari a Cabo Delgado, ma con interessi piuttosto chiari, e che minacciano la sovranità nazionale; o anche il caso della guerra russo-ucraina, in cui il governo mozambicano ha scelto di non scegliere, sempre astenendosi alle Nazioni Unite in tutte le votazioni sull’argomento. Questi, dal mio punto di vista, sono segnali inequivocabili che la democrazia mozambicana è a rischio, e che i modelli a cui l’attuale presidente Nyusi si ispira sono contrari ai principi del pluralismo e della tolleranza. Principi che, invece, rappresentano la base della costituzione mozambicana e di ogni civile convivenza.
Occorre sottolineare che, in termini di risultati concreti, questa visita ha lasciato molto a desiderare: la creazione di una Commissione congiunta di cooperazione bilaterale, del tutto indefinita e senza un’agenda identificabile, e un po’ di visibilità internazionale a Embaló, in vista di elezioni presidenziali con data ancora non fissata, ma che dovrebbero svolgersi entro la fine dell’anno, con dense nuvole nere sul cielo della Bissau presidenziale.