Si intensificano gli attacchi dei jihadisti affiliati all’ISIS nella provincia della città di Pemba, regione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico.
Nell’incidente più recente, il 12 febbraio, la chiesa e gli uffici della missione di Nostra Signora dell’Africa a Mazeze, nella diocesi di Pemba, sono stati dati alle fiamme in seguito a un attacco terroristico nella città portuale, capitale della provincia.
Pertanto l’arcivescovo cattolico di Nampula, Ignazio Saure, a nome della Conferenza episcopale mozambicana di cui è presidente, ha ordinato ai missionari che si trovano in aree di grave pericolo nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, di mettersi in salvo trasferendosi in aree più sicure e nella città di Pemba.
Fonti locali hanno riferito all’associazione cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN) che gli attacchi hanno coinvolto varie comunità cristiane, costringendo sacerdoti, suore e altri operatori della Chiesa a fuggire verso città già sopraffatte dagli sfollati interni.
Dopo un periodo di relativa calma, seguito al dispiegamento delle Forze armate di difesa del Mozambico (FADM) e poi delle forze della Comunità per lo sviluppo dell’Africa meridionale (SADC), l’insurrezione guidata dallo Stato islamico è infatti recentemente ripresa in varie zone della provincia.
Numerosi attacchi sono avvenuti anche contro parrocchie e infrastrutture della chiesa cattolica, con la distruzione di chiese e edifici.
Il conflitto nel nord del Mozambico ha causato finora la morte di oltre 4mila persone e, secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), circa un milione di persone sono sfollate.
Si mostra preoccupato anche Manuel Rodrigues, governatore di Nampula, provincia alla frontiera con Cabo Delgado: «I terroristi attaccano anche vari distretti della nostra provincia – ha dichiarato il governatore – soprattutto Erati e Memba, dove hanno distrutto scuole e centri sanitari e dove c’è il rischio che vengano uccisi gli abitanti».
Rodrigues ha aggiunto che le autorità governative sono in massima allerta e le forze di difesa e sicurezza stanno monitorando la strada che divide le due province.