La diaspora mozambicana in Europa lancia un appello all’Unione europea affinchè agisca a fronte delle numerose denunce di brogli e violenze che stanno accompagnando lo spoglio delle elezioni che si sono tenute in Mozambico lo scorso 9 ottobre.
L’annuncio dei risultati ufficiali è arrivato oggi 24 ottobre: a ottenere il maggior numero di voti, almeno il 65%, sarebbe stato Daniel Chapo, il candidato alla presidenza del partito Frelimo che guida il paese dall’indipendenza, strappata dal Portogallo nel 1975.
I numeri delle istituzioni ufficiali contrastano con il conteggio parallelo pubblicato dalle opposizioni e in modo particolare da Venancio Mondlane, rappresentato dal partito Podemos, che si dichiara il vero vincitore delle consultazioni.
Nei giorni scorsi, l’avvocato del candidato, Elvino Dias, e il leader del suo movimento di riferimento, Paulo Guambe, sono stati assassinati a Maputo in circostanze ancora da chiarire. In tanti, fra organizzazioni di base e opposizioni, puntano il dito contro gli “squadroni della morte” al servizio di Frelimo.
Manifestazioni contro la manipolazione del voto e per chiedere giustizia dopo gli omicidi si sono svolte in tutto il paese. Almeno una persona è stata uccisa dalla polizia durante le proteste, mentre decine sono rimaste ferite o sono state fermate dalle forze di sicurezza.
Da oggi, su iniziativa di Mondlane, è in corso una due giorni di scioperi e cortei nell’ambito di una iniziativa nazionale «in più tappe» convocata nei giorni scorsi dal candidato di Podemos.
L’Ue dimostri di essere paladina dei dritti
Frodi e brogli sono stati confermati da diversi gruppi di osservatori locali e internazionali, inclusa la missione dell’UE. Per questo, in una nota a firma della Società civile di mozambicani indignati residenti in Europa, ci si rivolge in primis a Bruxelles: «Non possiamo accettare che la paura diventi il nostro futuro.
La comunità internazionale, specialmente l’Unione Europea, deve intervenire. La missione di osservazione dell’UE ha documentato e denunciato evidenti irregolarità e frodi durante il processo di voto; tuttavia, nonostante tali evidenze, la condanna di queste pratiche antidemocratiche è stata tuttora più che insufficiente».
La nota prosegue: «Chiediamo un’azione immediata e decisiva da parte di tutti i leader e delle istituzioni competenti. È fondamentale che l’Unione Europea, che si proclama custode dei diritti umani e della democrazia, e la comunità internazionale nel suo insieme, prendano una posizione forte, netta e decisa».
Le valutazioni delle missioni di osservazione internazionali, si legge ancora nel comunicato, «devono tradursi in azioni significative, non in semplici rapporti di convenienza e cortesia. Vogliamo elezioni trasparenti, giuste e libere – affermano ancora gli attivisti -, non solo a parole, ma attraverso azioni concrete che garantiscano i diritti di scelta del popolo mozambicano e che la volontà del popolo si rifletta».
Da qui, un appello in quattro punti in cui si richiedono: «Misure concrete per assicurare che le elezioni siano realmente libere, giuste e rispettose della volontà del nostro popolo; trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni elettorali per ripristinare la fiducia nella democrazia; una condanna pubblica e decisa delle violazioni elettorali e delle intimidazioni subite dagli elettori e dai membri dell’opposizione, così come dell’uso violento della forza e delle armi da parte della polizia e dei servizi di sicurezza nazionali contro una popolazione disarmata; un’indagine approfondita sugli assassini di Elvino Dias e Paulo Guambe, per garantire che i responsabili siano portati davanti alla giustizia».
La società civile mozambicana residente in Europa, conclude: «È tempo di agire! Non possiamo rimanere a guardare mentre la nostra patria viene strappata dalle mani del suo popolo. Siamo uniti nel nostro appello per la giustizia e non ci fermeremo fino a quando i diritti di tutti i mozambicani non saranno rispettati».