Mozambico: la scrittrice Paula Chiziane aggredita da un pastore evangelico
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Lo ha denunciato la vincitrice del premio Camões 2021, più volte critica nei confronti di queste istituzioni
Mozambico: la scrittrice Paula Chiziane aggredita davanti una chiesa evangelica
Le guardie di sicurezza di un tempio hanno maltrattato lei e i membri della sua troupe
31 Luglio 2024
Articolo di Brando Ricci
Tempo di lettura 4 minuti
Paulina Chiziane. Foto Creative Commons]

Paula Chiziane, la più nota scrittrice del Mozambico, ha denunciato il pastore di una chiesa evangelica dopo aver subito un’aggressione da parte delle guardie di sicurezza di un tempio nei pressi della capitale Maputo.

Chiziane, vincitrice nel 2021 del premio Camões, il più prestigioso riconoscimento letterario in lingua portoghese, è famosa in tutto il mondo per il suo impegno artistico e politico per l’emancipazione femminile e contro gli aspetti più oscurantisti e arretrati di religioni e tradizioni. La scrittrice, prima autrice di un romanzo nella storia del Mozambico con il suo Balada de Amor ao Vento, pubblicato nel 1990, ha più volte preso posizione contro le chiese evangeliche e il loro ruolo regressivo nella società mozambicana.

La scrittrice non ha messo in diretta correlazione le sue critiche con quanto avvenuto a Maputo. Stando a quanto da lei stessa riferito all’agenzia lusofona Lusa, Chiziane ha denunciato un pastore della chiesa di Divina Esperanca e il capo dei suoi addetti alla sicurezza, accusandoli di «un’aggressione» contro di lei e contro la sua troupe. La violenza si sarebbe infatti verificata mentre l’artista, che è anche una cantante, stava girando un video clip musicale in un terreno abbandonato in prossimità del tempio.

«Le guardie di sicurezza della chiesa ci sono venute incontro e ci hanno detto: qui nelle vicinanze non permettiamo che si facciano riprese», ha riferito la scrittrice, citata dal quotidiano O Paìs. Dopo alcune ore di attesa i toni si sarebbero scaldati e alla fine si sarebbe arrivati a una vera e propria aggressione. Uno dei collaboratori di Chinziane, ha detto lei stessa, è stato «aggredito brutalmente», mentre un altro è stato «maltrattato». La chiesa, ha aggiunto la scrittrice parlando con l’agenzia Lusa, «ha detto di poter contribuire a pagare le spese sanitarie, ma un componente del nostro staff è stato calpestato con gli scarponi e non respira bene, non so se ha fratture o meno, ma non sta bene».

La Timbila e l’accusa di stregoneria 

Chiziane ha aggiunto anche altri particolari. Gli aggressori avrebbero infatti accusato lei e la sua troupe, anche in un secondo momento, sui social media, di «stregoneria» e di voler compiere qualche rito contro la chiesa. Questa suggestione sarebbe derivata dal fatto che l’autrice e la troupe avevano con se una Timbila, uno strumento musicale tradizionale mozambicano che nel 2008 è stato anche inserito dall’UNESCO nella sua lista del patrimonio intangibile dell’umanità. La ricostruzione di O Paìs mette in evidenza inoltre che la polizia non sarebbe intervenuta a difendere la scrittrice e i suoi collaboratori. Le forze dell’ordine hanno confermato alla stampa di aver ricevuto la denuncia di Chiziane.

Le ragioni dell’aggressione sembrano essere contingenti, come detto, ma non si può fare a meno di segnalare la posizione critica della scrittrice nei confronti degli evangelici, che a oggi rappresentano oltre un terzo della popolazione cristiana del paese, a sua volta la confessione praticata da quasi il 60% dei quasi 33 milioni di mozambicani. A un recente convegno a Maputo, ricorda Radio Mocambique, Chiziane aveva affermato, in riferimento alla sette religiose: «Ad ogni angolo abbiamo una chiesa. Cosa dice questa chiesa? Ognuna ha un’ideologia più strana dell’altra. Pensate che questo sia normale?».

Le dure critiche agli evangelici 

In passato le sue osservazioni erano state anche più specifiche. In un’intervista del 2016 al servizio brasiliano dell’emittente BBC Chiziane aveva denunciato: «Le chiese evangeliche hanno esattamente la stessa filosofia dell’inquisizione: non può esserci altro al di fuori di quello che pensano loro».

Chiziane, classe 1955, è stata militante del movimento di liberazione del FRELIMO, poi diventato partito di governo dall’indipendenza dal Portogallo nel 1975 fino a oggi, ma ha poi abbandonato l’affiliazione partitica. Nei suoi testi ha esplorato molti temi complessi, come i diritti delle donne e la loro oppressione e la poligamia. Fra le questioni di cui si è occupata l’autrice c’è anche la relazione fra la religione cristiana e le tradizioni originarie del Mozambico.

In un suo libro del 2015, NgomaYethu – Il Guaritore e il Nuovo Testamento, Chinziane chiede a una guaritrice tradizionale di analizzare e interpretare il Nuovo Testamento della Bibbia. Nonostante una delle tesi a emergere dal libro sia che cristianesimo e conoscenze tradizionali possono fondersi in armonia, il volume «ha fatto molto arrabbiare gli evangelici», dirà sempre Chinziane, perchè «è andato a toccare ciò che per loro non può essere toccato». 

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