Il principe, il re e il dio della kora. Tutti appellativi meritati sul campo da Toumani Diabaté, per le sue doti di suonatore di uno dei più antichi strumenti musicali dell’Africa occidentale.
Venerdì 19 luglio è venuto a mancare dopo una breve malattia, all’età di 58 anni.
Proveniente da una famiglia di griots (storici e musicisti tradizionali) che vanta 71 generazioni di trasmissione del sapere culturale locale, era figlio di Sidiki Diabate, già virtuoso di kora. Suo padre prima di lui veniva chiamato il re della kora, con Toumani nel ruolo non poco lusinghiero del principe.
Catapultato verso il successo internazionale sul finire degli anni 80, Toumani ha saputo miscelare tradizione e innovazione come pochi altri. In più di trent’anni di carriera ha collezionato collaborazioni con artisti dei più vari generi musical; da Bjork a Damon Alborn, dal gruppo di flamenco Ketama al maestro di musica persiana Kayhan Kalhor.
Il picco della sua popolarità è arrivato nei primi anni 2000, quando ha inanellato due Grammy Awards (un equivalente di Oscar per la musica) con i due album firmati con il chitarrista maliano Ali Farka Touré, altro gigante della scena musicale africana.