Continua la campagna delle autorità militari che governano il Niger dal colpo di Stato del 26 luglio contro quelle che considerano interferenze straniere, di paesi occidentali, in particolare.
Il 26 dicembre la giunta ha annunciato il riesame di tutti gli accordi con i paesi che mantengono loro basi militari sul territorio, ovvero Stati Uniti e Germania, oltre a Italia, Belgio e altre nazioni europee, parte della forza dell’Unione Europea EUCAP Sahel.
Il ministero degli Esteri nigerino ha fatto anche sapere che verrà presentato loro un progetto di memorandum d’intesa per “dare una nuova dinamica alla cooperazione bilaterale”.
La decisione, aggiunge, è già stata notificata alle rispettive rappresentanze diplomatiche. “Il Niger si è impegnato con risolutezza sulla via dell’affermazione della propria sovranità, della salvaguardia della patria e della difesa dei propri interessi”, si legge nel documento, consultato dall’agenzia turca Anadolu.
In quest’ottica si inserisce la cancellazione della legge contro la tratta di migranti, siglata con l’Unione Europea, e l’allontanamento della Francia, che il 22 dicembre ha completato il ritiro dei suoi 1.500 soldati dopo l’ultimatum imposto dal Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (CNSP) che a luglio aveva cacciato l’ambasciatore di Parigi a Niamey.
L’ultimo atto di questa operazione di rottura dei legami con l’ex potenza coloniale è stato l’annuncio, il 24 dicembre scorso, della sospensione della cooperazione con l’Organizzazione internazionale della francofonia (OIF), organismo che, ha detto un portavoce della giunta alla tv nazionale, “è sempre stato utilizzato dalla Francia come strumento per difendere i suoi interessi”.
Una decisione che segue quella dell’OIF, che il 19 dicembre aveva sospeso il Niger e le sue autorità alle quali chiede la liberazione del deposto presidente Mohamed Bazoum, agli arresti domiciliari dal giorno del golpe.
Un’uscita di scena, quella di Parigi, che sembra aver aperto la strada a una collaborazione con Mosca, con cui le autorità nigerine intendono «rafforzare la cooperazione militare», secondo quanto dichiarato dalla giunta il 4 dicembre scorso, al termine della visita nel paese di una delegazione russa capitanata dal viceministro della difesa Yunus-Bek Yevkurov.