Ѐ stato ucciso dai suoi sequestratori uno dei due sacerdoti cattolici rapiti il 15 luglio scorso da uomini armati nello stato di Kaduna, nel nord della Nigeria.
Padre John Mark Cheitnum, direttore delle comunicazioni sociali della diocesi di Kafanchan, era stato rapito nella parrocchia di Cristo Re, a Yadin Garu, insieme a padre Donatus Cleopas che è invece riuscito a fuggire dal luogo in cui era detenuto.
Dall’inizio dell’anno sono venti i sacerdoti cattolici rapiti in Nigeria, sette solo nel mese di luglio. Quattro di loro sono stati uccisi dai loro rapitori.
Ieri, poi, nello stato settentrionale di Katsina, uomini armati hanno attaccato in pieno giorno persone al lavoro nelle loro fattorie a Ruwan-Godiya, nell’area di Faskari, uccidendone nove, e rubando un numero imprecisato di capi di bestiame.
La Chiesa cattolica è stata colpita duramente negli ultimi mesi, non solo negli stati settentrionali, da oltre un decennio territori di bande criminali e terroristi di matrice jihadista.
Ricordiamo, tra gli altri, l’attacco di domenica 5 giugno nella chiesa di san Francesco Saverio a Owo, dello stato sud-occidentale di Ondo, che ha fatto 22 morti tra i fedeli. Da tempo i vescovi nigeriani chiedono allo stato maggiore sicurezza.
Invece, i sequestri di persona a scopo estorsivo e gli attacchi contro sacerdoti cattolici e contro la popolazione civile sono drasticamente aumentati anche nel centro e nel sud del paese.
Gli ultimi risalgono al 17 luglio, quando un commando di uomini armati ha rapito dieci poliziotti a Obajana, nello stato centro-meridionale di Kogi. Il gruppo stava rientrando in autobus dallo stato di Osun, dove aveva prestato servizio per le elezioni del governatore, il giorno prima.