È stato uno dei capi del Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger (Mend), nel sud della Nigeria. Ed è stato anche un signore della guerra che ha beneficiato dell’amnistia decisa dal governo nigeriano nel 2009 per tentare di ricomporre quella regione instabile, preda degli appetiti delle multinazionali del petrolio e avvelenata dall’inquinamento.
Si chiama Government Oweizide Ekpemupolo, meglio conosciuto come “Tompolo”. È stato per anni una spina nel fianco sia del governo che delle compagnie petrolifere. Ora ha deposto le armi, ma non senza una contropartita: garantisce la sicurezza degli oleodotti nel Delta del Niger – che vengono manomessi per rubare il petrolio – per la cifra di 9 milioni di dollari al mese.
Il fatto è che il presidente Buhari sta per rinnovare il contratto a Tompolo che evidentemente ha un discreto controllo del territorio. E la notizia del rinnovo ha provocato la reazione di associazioni della società civile del nord della Nigeria. Sono scandalizzati dal costo del servizio offerto da Tompolo e sostengono che questo contratto è la riprova dell’impotenza delle forze di sicurezza che dovrebbero controllare gli oleodotti.
Chiedono perciò che il contratto sia annullato e che i fondi risparmiati siano impiegati per mettere in sicurezza il nord del paese nel mirino del banditismo e del gruppo jihadista Boko Haram.