Può sembrare surreale, ma non è così: Tiktok, la piattaforma social più amata e utilizzata dalle nuove generazioni, potrebbe giocare un ruolo importante nelle vicine elezioni presidenziali in Nigeria, previste per il prossimo 25 febbraio.
Elezioni, per altro, che fino a pochi giorni fa si temeva fossero rischio, a causa della situazione drammatica di instabilità e insicurezza nel paese. Mahmood Yakubu, capo della commissione elettorale del paese, è intervenuto al think tank di Chatham House a Londra proprio per smentire questa notizia. Non c’è nessuna intenzione, ha dichiarato, di posticipare il voto.
Ma qual è il ruolo di Tiktok in tutto questo, e perché se ne parla tanto? La Nigeria è uno dei paesi dell’Africa con il più alto tasso di connessione a internet. Si conta che i nigeriani online siano almeno 80 milioni.
E in un continente in cui l’età media è di 18 anni e il 60% della popolazione ne ha meno di 25, i contenuti veicolati dai social hanno un impatto importante, i politici ne sono sempre più consapevoli.
Soprattutto perché, non essendo nato come spazio di approfondimento, è un luogo virtuale dove è estremamente facile diffondere soprattutto disinformazione e fake news.
Non stupisce allora quanto scoperto da un’indagine della Bbc: è emerso che alcuni politici nigeriani hanno pagato decine di migliaia di dollari, ovvero milioni e milioni di naira, alcuni influencers per manipolare i contenuti pubblicati da loro sulle varie piattaforme durante la campagna elettorale. E non ci si ferma qui: ad alcuni in cambio sarebbero anche state offerte cariche al governo.
Il compito degli influencers è quello di sostenere il partito da cui sono pagati, con azioni che vanno dal diffondere messaggi positivi sui candidati di riferimento fino alla fabbricazione di false notizie ai danni degli avversari.
C’è chi, una volta ingaggiato, per non esporsi direttamente assume una fitta rete di micro-influencers che si occupano di diffondere il più possibile i contenuti richiesti. Tanto, sui social ognuno è libero di dire ciò che vuole: ci si può inventare qualsiasi bugia, modificare qualsiasi informazione. Ciò che conta è la fiducia che la community ripone nell’influencer.
Nel 2023 sono i social ad influenzare la politica?
Non è soltanto la Nigeria a doversi confrontare con questo problema. Di recente, The Africa Report ha analizzato il ruolo di Tiktok nell’informazione politica ghanese, in vista delle elezioni del 2024.
Già nel 2020, gli utenti attivi in Ghana erano almeno 200mila, con il 98% di questi al di sotto dei 35 anni.
Africa Report ha analizzato circa 500 video riconducibili agli hashtag politici più in voga, come #ghanapolitics o #fixthecountry. Si è potuto costatare come la maggior parte di questi contenessero spezzoni di discorsi politici totalmente decontestualizzati e per questo frutto di possibile manipolazione del contenuto.
Anche quando non si tratta di fake news, le narrazioni degli eventi che vengono divulgate senza controllo possono comunque essere inesatte e quindi pericolose, se date in mano ad un elettorato che non usa altri mezzi per informarsi.
Un caso eclatante è quello del Gruppo Wagner, accusato dall”Africa Center for Strategic Studies del governo degli Stati Unti di aver sfruttato la propria influenza nel Sahel per controllare e modificare la percezione della guerra in Ucraina, proprio tramite Tiktok. (AB)