La decisione della Nigeria di ridurre drasticamente l’importo giornaliero che può essere prelevato dagli sportelli bancomat ha spinto gli addetti ai lavori a interrogarsi sulle motivazioni di un piano che alcuni temono possa rendere la vita più difficile ai cittadini più poveri del Paese.
La banca centrale ha dichiarato che il piano di riduzione dei prelievi massimi quotidiani a 20mila naira (44,95 dollari) da 150mila naira entrerà in vigore il 9 gennaio e fa parte della sua “politica senza contanti” volta a incoraggiare le persone a passare al digital banking.
Il provvedimento arriva in concomitanza con l’entrata in circolazione di banconote ridisegnate.
Gli analisti prevedono che la modifica dei limiti di prelievo creerà un problema per molti operatori del settore informale, come i commercianti del mercato, che sono tipicamente pagati in contanti. Secondo la Banca mondiale, solo il 45% dei nigeriani ha un conto presso un istituto finanziario.
Secondo molti analisti, anche se la mossa è finalizzata a catturare un maggior numero di transazioni nei sistemi bancari formali, la tempistica è legata alle elezioni presidenziali di fine febbraio e alle elezioni governative di due settimane dopo.
L’obiettivo è quello di limitare il ruolo del contante nelle campagne elettorali, poiché è noto come i politici paghino i cittadini per ottenere voti, e l’aumento delle banconote in naira in circolazione rischierebbe di indebolire la valuta locale.
L’emissione di nuove banconote indebolisce i politici che avevano accumulato le vecchie banconote per finanziare l’acquisto di voti.