Noi siamo erbacce. Cos’è la botanica sociale - Nigrizia
Ambiente Libri
Mauro Ferrari
Noi siamo erbacce. Cos’è la botanica sociale
Altreconomia, 2024, pp. 230, € 18,00
05 Settembre 2024
Articolo di Jessica Cugini
Tempo di lettura 2 minuti

Non tutte le erbacce sono maligne, al contrario di quel che di solito si potrebbe pensare, o di come si è soliti etichettare le erbe che nascono dove qualcuno non le vorrebbe. E il loro essere potenzialmente infestanti non è necessariamente un male, rispetto al contesto in cui si insinuano: le migrazioni sono problema o opportunità, ad esempio?

Mauro Ferrari nel suo libro, parte dalle erbacce per farne metafora, per tessere le lodi della botanica sociale, di quelle piante che sono persone, e tra le persone sono coloro che osano andare in direzione contraria, come affermava il titolo di una famosa raccolta di canzoni del cantautore Fabrizio De André.

Una lode argomentata verso chi spariglia le carte, non sta al cosiddetto ordine costituito, butta a terra quella carta non consueta che destabilizza, dà fastidio ma è funzionale a un sistema di rottura, che scardina regole che non sono considerate giuste, anche se stanno in piedi perché tenute su da governi che si blindano o multinazionali che si espandono; poteri altri e alti che poi però nulla possono contro quel potere naturale che mette in discussione la stessa società che si è venuta a creare.

Per Ferrari la fobia per le erbacce, per quel che non è dentro un sistema o un giardino sociale predefinito, finisce per cancellare qualcosa che da sempre in natura è presente: la diversità, il meticciato, l’inedito, la pecora nera in un gregge tutto bianco. Ma la vera ricchezza della natura, così come della società, è proprio la diversità, la differenza.

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