Ha lavorato a lungo per l’Agenzia giornalistica Italia, controllata da Eni, l’Ente nazionale idrocarburi. E si è occupato di Africa per oltre trent’anni, dedicando al continente anche alcuni libri. Questo è l’ultimo. Ne ha inviato una copia a Nigrizia il 19 settembre, accompagnata da una breve lettera scritta a mano: «Grazie per l’attenzione che vorrete dedicare a questo libro. Per me è stata un’avventura che spero prosegua ancora a lungo, con occhi ancora più attenti alle vite degli africani che mi hanno insegnato molto sia umanamente sia professionalmente».
Il 2 ottobre, la malattia contro la quale combatteva da tempo ha avuto il sopravvento. Angelo Ferrari, 63 anni, è stato prima di tutto un cronista ed è questo il tratto prevalente anche nei 75 capitoli in forma di articoli che compongono il libro, che sono frutto di viaggi e di lunghe permanenze e che spaziano dal Congo, all’Angola, dalla Repubblica democratica del Congo alla Costa d’Avorio…
Gli articoli alternano il racconto di specifiche situazioni sociali dei paesi che ha frequentato con il resoconto della malattia che lo ha costretto a trattamenti di vario genere. Nel dicembre 2022 scrive l’epilogo del libro mentre si trova in Costa d’Avorio: «La vita continua, e con essa la tenacia del cronista. Ed è per questo che ho voluto raccontare questi viaggi. Mi hanno riportato indietro nel tempo e mi hanno dato la speranza che un futuro ci possa essere ancora, non solo per me ma per le persone che ho incontrato in tanti anni. Non so come andrà a finire».