Mentre i media raccontano dei profughi ucraini, altra gente migrante tenta di attraversare le frontiere europee. I numeri, secondo i dati diffusi da Frontex, l’agenzia europea della guardia frontiera e costiera, sono in continua crescita. Una crescita che non si presentava, con queste percentuali, dal 2016. Sarebbero infatti 40.300 gli attraversamenti registrati da gennaio fino a fine marzo: un 57% in più rispetto all’anno scorso. Solo nel mese di marzo, 11.700, il 20% in più rispetto allo stesso mese del 2021.
A crescere è soprattutto la rotta del Mediterraneo orientale, con un +132% (7.005 attraversamenti, con un aumento significativo soprattutto di Cipro, che conta 5.100 dei 7mila totali), a seguire la rotta balcanica, + 115%. Un traffico quasi triplicato questo dei Balcani che, precisa Frontex, non tiene conto dei rifugiati in fuga dall’Ucraina. Tra le 6.650 persone registrate, le principali nazionalità rilevate sono quelle siriana e afghana.
In netta crescita anche il numero di persone che tentano di attraversare la Manica verso il Regno Unito: +190%. Controcorrente i dati che arrivano dalla rotta del Mediterraneo centrale, quella che più riguarda le coste italiane, dove si registra un calo del 17%. In questo caso, i dati forniti da Frontex, 6.202 sbarchi, sono differenti da quelli che si trovano pubblicati sul sito del Viminale che aggiorna ogni settimana il numero degli arrivi via mare. Per il ministero dell’interno italiano da gennaio a marzo sono stati 6.832. L’ultimo aggiornamento, avvenuto ieri mattina, conta 8.624 sbarchi.
A questi numeri dovrebbero poi aggiungersi quelli di coloro che non sono arrivati. Secondo l’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, le persone morte nel Mediterraneo da inizio anno sono 95, quelle disperse 381. Ci sono poi coloro che lungo il tragitto vengono intercettati e riportati indietro dalla guardia costiera libica, da inizio anno sarebbero 4.013 le persone oggetto dei respingimenti finanziati anche dall’Italia. 32.425 nel 2021.