Nuova bocciatura per gli F35
Rapporto del Gao americano sui caccia
25 Marzo 2014
Tempo di lettura 3 minuti
Rapporto del Gao americano sui caccia
Dal nuovo rapporto del Government accountability office statunitense sugli F35 emergono ancora i problemi nello sviluppo del software e i ritardi che ne deriveranno. I costi sono ancora in crescita. Elementi di allarme per il nostro parlamento, che a breve dovrà tornare a occuparsi della faccenda. L'inchiesta di Altraeconomia.
Secondo l’analisi di Altraeconomia sul nuovo rapporto del Government accountability office (Gao) statunitense sugli F35, risultano nuovamente problemi tecnici, di gestione del programma del cacciabombardiere con la conseguente crescita dei costi. Aumento che potrebbe certamente preoccupare governo e parlamento italiani visto che il tema dei tagli ai caccia o comunque di un ridimensionamento della spesa per il loro acquisto è al centro del dibattito politico italiano.
Secondo Francesco Vignarca, autore dell’inchiesta, i punti salienti del rapporto sono questi:
- Attualmente il programma si trova quindi in una situazione che configura un ritardo di sette anni ed uno sforamento del budget di più di 160 miliardi di dollari rispetto alle previsioni iniziali.
- Da pochi giorni è stata presentata da Obama la proposta di budget FY15 che chiede il finanziamento per 26 F-35A per il 2015 e 44 per il 2016. Si tratta di 84 velivoli in meno delle prime previsioni e di un dimezzamento rispetto a quanto messo in conto solo tre anni fa.
- Secondo il GAO “Problemi di software persistenti” hanno rallentato i test relativi ai sistemi bellici del velivolo, quelli di navigazione, di puntamento e di riconoscimento.
- Ritardi di tale portata avrebbero come significato che il Corpo dei Marines non sarà probabilmente in grado di ottenere tutte le funzionalità attese per il mese di luglio 2015.
- Per completare il programma nei termini stabiliti il Dipartimento della Difesa dovrebbe procedere ad un incremento costante nel finanziamento per i prossimi 5 anni, con una media di costo annuale di 12,6 miliardi di dollari fino al 2037. Il picco di costo supererà, per molti anni, i 15 miliardi di dollari ma “unfinanziamento annuale di questa grandezza pone chiaramente dei problemi di sostenibilità a lungo termine, considerata l’attuale situazione fiscale” secondo il GAO
- Nell’ultima richiesta di bilancio, l’Air Force Usa abbia allocato circa 1,4 miliardi di dollari in cinque anni (ma altri fondi saran o poi richiesti) proprio per risolvere problematiche su vecchi lotti, una procedura che andrà poi adinteressare anche i Lotti 6,7 ed 8 che comprendono pure aerei acquisiti dall’Italia. Nella lista di priorità dettagliata dall’Aviazione USA sono incluse tra le altre cose: le componenti per migliorare la protezione contro i fulmini, le prestazioni del seggiolino eiettabile, l’illuminazione sulle punte delle ali del jet, la zona preposta ad accogliere missili ed armi, il sistema di gestione termica e di potenza del velivolo, i condotti d’aria per il motore prodotto da Pratt & Whitney, la resistenza delle paratie ed infine il complicato sistema di display digitale montato dall’avveniristico casco.
- Resta irrealistica anche la continua sicurezza riguardo ai costi unitari degli aerei, che Lockheed Martin continua a spergiurare si abbasseranno entro il 2019. Su questo punto il GAO si limita a registrare gli annunci alla stampa e sottolineare quanto manca a realizzarli: per la versione A si dovrà ottenere una riduzione di oltre 40 milioni di dollari ad aerei rispetto al costo a consuntivo degli aerei prodotti nel 2013. Un “recupero” di oltre il 33% in 5-6 anni
- Nel documento si nota quindi come “il finanziamento attuale e le quantità previste nel programma indicano che i costi unitari nel 2019 potrebbero effettivamente essere superiore agli obiettivi”
- In questi giorni il Pentagono ha deciso di bloccare il pagamento di 231 milioni di dollari a Lockheed Martin fino alla completa implementazione di modifiche necessarie per gli F-35 già consegnati, incluse le ormai famose protezioni contro i fulmini.
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