Nuovi scontri tra Boko Haram e Iswap sul Lago Ciad - Nigrizia
Camerun Conflitti e Terrorismo Nigeria
I due gruppi jihadisti in lotta per il controllo del territorio al confine tra Nigeria e Camerun
Nuovi scontri tra Boko Haram e Iswap sul Lago Ciad
19 Gennaio 2024
Articolo di Redazione
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Pescatori sul Lago Ciad (Credit: UNICEF)

Violenti scontri tra Boko Haram e affiliati alla Provincia dell’Africa occidentale dello Stato islamico (Islamic State West Africa Province – ISWAP) sono scoppiati il 17 gennaio scorso sulle rive del Lago Ciad, al confine tra Nigeria e Camerun.

I combattimenti si sono verificati a Kukawa, sulle rive del lago, nelle isole di Kandahar e Kaduna Ruwa. L’ISWAP ha lanciato un assalto improvviso al campo di Abou Hurayra, leader della fazione Buduma di Boko Haram.

I jihadisti dell’ISWAP sono giunti sul luogo su sette canoe ed hanno ingaggiato una dura battaglia, che ha provocato la morte di decine di combattenti da entrambe le parti.

Le perdite maggiori le ha subite l’ISWAP perché – secondo quanto riportato dalla stampa nigeriana – delle sette canoe solo due sono tornate alla base.

L’ISWAP emerse come gruppo jihadista indipendente nel 2015, quando l’allora leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, promise fedeltà allo Stato islamico.

In seguito si creò divisione al vertice e Shekau venne esautorato dalla leadership dell’organizzazione. I leader jihadista si mise alla testa della sua fazione che riprese il nome di Boko Haram entrando in conflitto con l’ISWAP, guidato allora da Abu Musab al-Barnawi.

Nel maggio 2021, i combattenti ISWAP riuscirono a rintracciare e a stringere d’assedio Shekau che preferì suicidarsi attivando il suo giubbotto esplosivo piuttosto che arrendersi al gruppo rivale.

Sempre nel 2021 la leadership centrale dello Stato Islamico (in Siria e in Iraq) spinse l’ISWAP a creare quattro califfati a Borno, nel nord-est della Nigeria, per supervisionare le sue attività nel bacino del Lago Ciad e dintorni.

I califfati proposti furono Lago Ciad, Sambisa (la foresta del Borno dove tradizionalmente si nascondevano i combattenti di Boko Haram), Timbuktu (non l’omonima città del Mali ma il soprannome locale della foresta Alagarno) e Tumbuma, ciascuno amministrato da un governatore.

I califfati facevano riferimento a quello del Lago Ciad ed erano amministrati da un Consiglio della Shura (Assemblea consultiva) con a capo Amirul Jaish.

Il bacino del Lago Ciad è quindi diventato l’epicentro dell’azione dell’ISWAP e degli scontri con i rivali di Boko Haram, coinvolgendo non solo il nord-est della Nigeria ma anche la regione settentrionale del Camerun.

Il 13 gennaio scorso i vescovi del Camerun, al termine della loro 47esima Assemblea Plenaria hanno denunciato gli “orrendi atti perpetrati dalla setta Boko Haram nella regione dell’estremo nord”, esprimendo “profonda compassione per le vittime”.

Le violenze dei gruppi terroristi nella regione, iniziate nel 2009 con la nascita di Boko Haram, hanno provocato lo sfollamento di almeno 320mila camerunesi e di 1,9 milioni di nigeriani negli stati di Borno, Yobe e Adawama.

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