Il rapporto mondiale sulla malaria 2024, pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), stima che dal 2000 ad oggi siano stati evitati nel mondo 2,2 miliardi di casi di malaria e 12,7 milioni di decessi.
Se da un lato si sono riscontrati risultati positivi, ad esempio in India, uno tra i paesi a più forte incidenza malarica, lo stesso successo non è stato conseguito in vari altri paesi altrettanto soggetti alla malattia.
Non abbassare la guardia
Pertanto, il rapporto sottolinea la necessità di un’azione accelerata, basata sui dati raccolti, e di rinnovati impegni di finanziamento per colmare le lacune persistenti nella cura e nell’eliminazione della devastante parassitosi.
«L’uso ottimale dei finanziamenti esistenti è fondamentale, insieme allo sviluppo di finanziamenti resilienti che coinvolgono la filantropia e il settore privato», ha dichiarato James Tibenderana, amministratore delegato del Malaria Consortium.
«Non possiamo permetterci di rallentare in questo momento in cui la convergenza tra resistenza agli insetticidi e ai farmaci potrebbe ritardare i progressi di decenni. L’eliminazione della malaria è l’unica opzione», ha aggiunto.
In Africa il 95% dei morti
Nel 2023 sono 44 i paesi certificati come esenti dalla malaria. Ma va rilevato anche che i casi a livello globale sono cresciuti di 11 milioni rispetto all’anno precedente, con Nigeria ed Etiopia col maggior aumento di mortalità dal 2015.
Dei 597mila decessi segnalati nel 2023, il 95% rimane peraltro concentrato nei paesi africani, e il 76% di questi si è verificato tra i bambini sotto i cinque anni.
I finanziamenti per combattere la malaria nel 2023 sono stati purtroppo di solo 4 miliardi di dollari, meno di metà di quanto si era auspicato, provocando gravi lacune nella copertura di reti antimalariche, medicinali e altri strumenti salvavita.
Sostenendo gli sforzi globali volti a colmare tali lacune, d’altro lato, si sono tuttavia riscontrate varie tendenze incoraggianti nelle innovazioni che hanno permesso di ridurre la mortalità.
Tecnologia e ricerca armi potenti
Sono stati 17 i paesi che hanno utilizzato vaccini contro la malaria come parte dei loro programmi di immunizzazione – tra questi Costa d’Avorio, Camerun, Ghana e Kenya -, sfruttando la forza di piattaforme di consegna capaci di garantire che i bambini abbiano rapido accesso a questo intervento salvavita.
Inoltre strategie coordinate, comprese le nuove tecnologie come i vaccini o l’inserimento in ambiente di zanzare modificate geneticamente, offrono l’opportunità di un progresso continuo.
Le reti antimalariche trattate con insetticidi di nuova generazione, ad esempio, stanno rispondendo direttamente alla resistenza emergente dei parassiti agli insetticidi.
Il rapporto sollecita infine i paesi a più alto tasso malarico ad adottare strategie che affrontino le cause profonde della malaria, affrontando le disuguaglianze di genere e altri fattori socioeconomici legati alla salute.
Per sostenere e accelerare questo progresso, i leader politici devono tradurre gli impegni in azioni e risorse tangibili che possano salvare ancora milioni di persone.