Pace. 12 anni anni di carcere per l'attivista bielorussa Olga Karach
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È stata accusata, fra le altre cose, di aver promosso un colpo di stato
Pace. 12 anni anni di carcere per l’attivista bielorussa Olga Karach
Paladina del sostegno a disarmo e obiezione di coscienza, a maggio ha partecipato all'Arena di Pace di Verona
10 Luglio 2024
Articolo di Redazione
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L’attivista per il disarmo e l’obiezione di coscienza Olga Karach condannata a 12 anni di carcere in Bielorussia. Karach è stata ritenuta colpevole di “cospirazione o tentato colpo di stato per impadronirsi del potere statale con mezzi incostituzionali”, “creazione di una formazione estremista”, “screditamento della Repubblica di Bielorussia” e “diffamazione di Alexander Lukashenko”, il presidente bielorusso al potere dal 1994, accusato da società civile e larga parte della comunità internazionale di governare il paese in modo dispotico. A emettere la sentenza è stato il tribunale regionale di Brest, nell’estremo sud-ovest del paese. 

Le mobilitazioni di Karach, uno dei volti più riconoscibili del pacifismo bielorusso, sono state seguite e sostenute da diverse realtà della società civile italiana. L’anno scorso le è stato anche assegnato il Premio Alexander Langer, conferito dall’omonima fondazione dedicata al pacifista e ambientalista altoatesino. Quest’anno Karach ha anche partecipato ad Arena di Pace, il grande incontro dei movimenti popolari con papa Francesco che si è tenuto a Verona il 17 e 18 maggio scorsi. Fra le realtà che hanno promosso l’iniziativa, anche Nigrizia.

Difficile esilio

Karach vive a oggi a Vlinius, in Lituania, e per tanto non andrà in carcere. Come però denunciato più volte da lei stessa e da altri difensori dei diritti umani bielorussi che vivono nel paese baltico, le condizioni in Lituania sono comunque complesse. A diversi attivisti è stata respinta la richiesta o revocato lo status di asilo politico, con annessa esortazione a tornare in Bielorussia.

Oltre ai già citati 12 anni di detenzione, l’attivista è stata condannata anche a pagare una multa di 600mila rubli bielorussi, cioè 170mila euro. Insieme a Karach inoltre, sono stati condannati a svariati anni di prigione e diverse multe anche altri attivisti: Veranika Tsepkala, Yauhen Vilski, Anatoli Kotau e Vadzim Dzmitrenak.

Dal 2005 Karach e altri coordinano le attività del Centro internazionale di iniziative civili “Our house/ Nash Dom”. Da questa organizzazione sono partite diverse campagne a sostegno degli obiettori di coscienza ucraini, russi e bielorussi, nell’ambito del conflitto scoppiato nel 2022, ma anche a tutela dei minori vittime di discriminazioni o per il disarmo. 

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