Piano Mattei. Come l’Italia torna in Africa - Nigrizia
Libri
A cura di Mario Giro
Piano Mattei. Come l’Italia torna in Africa
Guerini e associati, 2024, pp. 178, € 18,50
04 Dicembre 2024
Articolo di Brando Ricci
Tempo di lettura 2 minuti

Meno di un anno dopo la sua presentazione al Senato a Roma e circa quattro mesi dopo l’(attesa) pubblicazione del suo testo completo, Mario Giro ha convocato un gruppo di dieci esperti attorno al Piano Mattei per una prima analisi. Il testo risulta essere uno strumento utile per fare il punto su questa iniziativa. Giro, già viceministro degli Esteri e storico membro della Comunità di Sant’Egidio, siede nella cabina di regia del Piano come altre delle persone che hanno collaborato al libro.

Il timore che il volume finisca giocoforza per assolvere il progetto del governo Meloni da ogni suo demerito risulta infondato, però: gli autori non lesinano le critiche, anche sostanziali. Più in generale, i nove collaboratori – nomi affidabili dell’accademia, la cooperazione allo sviluppo, le diaspore e la diplomazia – parlano più di quello che il Piano potrà o dovrebbe essere, che di quello che già è.

La premessa da cui parte Giro è che nel continente è in corso una rivoluzione antropologica, si sta passando da una società comunitaria a una individualistica ed egoista. Bisogna farne i conti quando si interloquisce con la regione. Da qui parte anche un’altra riflessione che quantomeno interroga la lettura del nesso migrazione-sviluppo all’origine del Piano: per tanti giovani africani migrare ha un significato che trascende la mera ricerca di un lavoro ed è una forza creatrice che non si può fermare, un nuovo rito di iniziazione.

Considerazioni su questo tornano anche nel testo del professor Jean-Leonard Touadi. Più che farsi aiutare a casa loro, i giovani del continente vogliono essere liberi di scegliere. È un dato di fatto: a Palazzo Chigi – dove ha sede il “centro direzionale” del Piano – l’avranno capito?

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