La tunica polverosa è naturalmente la veste della Chiesa, lacerata da grandi strappi (scismi) così come da piccole divisioni intestine e particolarismi settari. Senza dimenticare le piccole o grandi colpe di chi della Chiesa fa parte. Se non facciamo attenzione, lasciamo che la polvere, quella fatta di insensibilità, durezza di cuore, pigrizia mentale, disattenzione al bisogno dell’altro, scarsa sincerità, poca trasparenza, formalismi ‒ tutte cose che facciamo, forse perché ai nostri occhi non risultano gravi, o che, muti, subiamo non sapendo bene a chi confidarci – offuschi tutto.

E invece è doveroso parlarne, con franchezza, in pubblico, secondo la libertà che è del cristiano e la sua dignità. Ogni capitoletto è un tentativo di risposta a temi di attualità. Ad esempio, il culto durante la pandemia, la celebrazione comunitaria della penitenza. Gli articoli erano apparsi su Avvenire, e qui sono ripresi e approfonditi con il desiderio di suggerire proposte, o semplicemente, di sollevare il problema.

Don Sandro è da 56 anni parroco di Càssego nel comune di Varese Ligure, nell’entroterra spezzino. Ispirandosi a don Milani, priore di Barbiana, nel 1968 «ha dato vita a una scuola popolare per adulti, che è proseguita poi per quarant’anni come Doposcuola per i figli dei contadini della montagna». Da sempre don Sandro si dà da fare per togliere la “polvere dalla tela cristiana”, convinto che “la fede, la speranza e la carità non si stancano di ritornare a farsi strada e continuare a spazzar via la polvere”.