Sta assumendo i contorni di una vera e propria guerra lo scontro tra Rd Congo e Rwanda per il controllo di tre province congolesi del nordest (Ituri, Nord Kivu e Sud Kivu) ricche di minerali strategici.
Ieri pomeriggio, un caccia Sukoï-25 dell’aeronautica militare congolese è atterrato all’aeroporto di Goma, capoluogo del Nord Kivu, dopo essere stato colpito in maniera non grave da uno dei due proiettili di contraerea lanciati dal territorio rwandese. Questa è la versione del governo congolese.
Mentre il governo di Kigali afferma che il Sukoï-25 ha violato lo spazio aereo rwandese sul distretto di Rubavu e perciò ha subito «misure difensive». La portavoce del governo rwandese, Yolanda Makolo, ha poi aggiunto che «il Rwanda chiede all’Rd Congo di fermare questa aggressione».
Kinshasa smentisce qualsiasi violazione dello spazio aereo e considera «l’attacco rwandese una deliberata aggressione che equivale a un atto di guerra».
Già in novembre e in dicembre dello scorso anno il Rwanda aveva accusato l’aeronautica militare congolese di aver violato il suo spazio aereo. Erano seguiti scambi di convenevoli senza che la situazione degenerasse ulteriormente.
La provincia del Nord Kivu sta subendo da mesi gli attacchi del gruppo armato M23 che Kinshasa, Onu e molti osservatori internazionali ritendono sia sostenuto dal Rwanda. Il 23 novembre 2022 era stato raggiunto a Luanda (Angola) un accordo per il cessate il fuoco e il ritiro dell’M23 dai territori conquistati.