Il ministro degli esteri delle Repubblica democratica del Congo, Christophe Lutundula, ha richiamato l’ambasciatrice congolese a Parigi, Isabel Tshombe. È sospettata di illeciti finanziari per un ammontare di qualche milione di euro nella gestione dell’ambasciata.
Tshombe, che dovrà lasciare il suo incarico entro il 15 gennaio, ha respinto ogni addebito e, su Twitter, ha definito la decisione del ministro «abuso di potere».
L’ambasciatrice dovrà giustificare un «deficit di tesoreria» di circa 1,8 milioni di euro nel periodo gennaio-novembre 2022. Nella nota del ministro degli esteri, che ha inviato a Parigi una missione di controllo, si dice che il deficit sarebbe legato alla «vendita di passaporti, alle tasse di visto e ad altri atti di cancelleria».
Oltre a ciò, negli ultimi tre anni, Isabel Tshombe non avrebbe versato 2,5 milioni di euro a beneficio dell’erario pubblico. E non è tutto. Si sospetta che l’ambasciatrice si sia concessa esorbitanti vantaggi illeciti e che li abbia concessi anche a membri del personale diplomatico in termini di bonus e altri aiuti finanziari.
L’ambasciatrice, conclude la nota del ministro, avrebbe «trasformato la cassa dell’ambasciata in una cassa privata, gestita senza il rispetto dei principi elementari di ortodossia finanziaria».