«Edmond era un uomo di pace, impegnato al servizio della comunità e della Chiesa. La sua scomparsa è una perdita immensa»”.
Un impiegato di Radio Maria, emittente cattolica di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, nell’est della Repubblica democratica del Congo, ha ricordato così Edmond Bahati Monja, coordinatore della radio assassinato il 27 settembre scorso vicino alla sua abitazione nella periferia della città.
Goma è da mesi sotto assedio, quasi completamente circondata dalla milizia filo-rwandese M23, è difesa dall’esercito di Kinshasa che ha stretto un’alleanza di convenienza con altri gruppi armati ed ha armato alcune milizie denominate Wazalendo (patrioti, in kiswahili).
Nell’area rapine e omicidi, secondo fonti dirette, sono all’ordine del giorno. Tuttavia l’uccisione di Edmond potrebbe avere radici di natura politica, dato che il giovane giornalista investigativo era impegnato in inchieste approfondite sulle attività dei gruppi armati nella regione e sull’evolversi del conflitto.
Almeno dieci giornalisti sono stati uccisi negli ultimi due anni e molti altri sono oggetto di minacce telefoniche o tramite SMS.
Le radio comunitarie come Radio Maria/Goma sono uno strumento d’informazione basilare in aree di crisi e di guerra come il Nord Kivu.
La situazione molto critica del Congo orientale era stata denunciata anche dal cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo metropolita di Kinshasa, in un’intervista dello scorso aprile.
«I gruppi armati alla fine diventano un pericolo per la popolazione, taglieggiando i cittadini, commettendo furti ed omicidi e mettendosi nel business dei commerci illegali dei minerali estratti dalle miniere artigianali dell’area», aveva dichiarato.